Grazie ai progressi della medicina, oggi l'artrite psoriasica può essere affrontata con maggiore serenità dai pazienti. Le terapie disponibili consentono infatti, in moltissimi casi, di contenere i danni più gravi a carico delle articolazioni e consentono una qualità di vita decisamente migliore rispetto al passato. Tuttavia, è innegabile che restino ancora molte criticità nella gestione della patologia, molte delle quali emergono anche grazie al ruolo decisivo delle associazioni pazienti.
Prima di tutto, esistono ancora nodi irrisolti in tema di diagnosi. Sappiamo quanto una diagnosi tempestiva sia importante per prevenire le conseguenze più gravi della patologia, che possono portare a un danno articolare irreversibile e alla perdita di funzionalità delle articolazioni.
Il percorso diagnostico dovrebbe seguire un iter preciso. Se il primo contatto del paziente fosse con il medico di medicina generale, quest’ultimo, di fronte alla presenza di lesioni cutanee, dovrebbe verificare la presenza di gonfiore o tumefazione articolare o di una dattilite all'esordio. In questo caso, dovrebbe inviare il paziente al Reumatologo. Il paziente dovrebbe quindi essere preso in carico e sottoposto ad accertamenti sia da parte del Dermatologo che del Reumatologo, secondo un approccio multidisciplinare, presso un centro specializzato nella diagnosi e cura di psoriasi e artrite psoriasica.
Tuttavia, non sempre le cose vanno in questo modo. Non è, infatti, scontato che i medici di medicina generale possiedano sufficiente sensibilizzazione nella valutazione dei sintomi iniziali dell'artrite psoriasica. Questo è particolarmente evidente nei casi in cui il paziente sia affetto da artrite psoriasica senza interessamento cutaneo: una tumefazione articolare, accompagnata da dolore e rigidità, specie mattutina, che dura più di un'ora, è indice di uno stato infiammatorio articolare che il medico di famiglia dovrebbe portare subito all'attenzione dello specialista Reumatologo.
Inoltre, manca una sensibilizzazione a livello della popolazione generale, che spinge spesso il paziente a ignorare a lungo la sintomatologia articolare.
Naturalmente, come per molte altre specialità cliniche, le liste di attesa restano, specie in alcune regioni, ancora un problema da risolvere: tempistiche troppo lunghe per poter accedere a visite, esami strumentali e cure fisioterapiche possono ritardare la diagnosi e il trattamento efficace della malattia.
Peraltro, l'artrite psoriasica è una patologia che causa dolore cronico e disabilità, condizioni che interferiscono con le attività quotidiane, anche sotto il profilo psicologico, tanto da portare molti pazienti a rinunciare alle cure a causa di tempi di attesa troppo dilatati e modalità di accesso talvolta ancora complicate. In questo senso, da molte parti viene la richiesta di incrementare il personale e migliorare i percorsi clinici.
A questo si aggiunge il fatto che non sempre l'accesso alle terapie, specie quelle più innovative, è semplice: ancora in molte aree del nostro Paese, la patologia è sottotrattata a causa della difficoltà ad accedere a percorsi di cura che facciano uso dei farmaci più innovativi e talvolta costosi per il Sistema Sanitario Nazionale. Peraltro, a questo tema si collega anche una criticità prettamente clinica: se è vero che nel corso degli ultimi decenni si è assistito ad avanzamenti nella comprensione e nel trattamento dell'artrite psoriasica, attualmente non esistono ancora metodologie sufficientemente accurate per individuare, se non dopo averle utilizzate, le terapie più indicate per consentire a ciascun paziente di raggiungere il miglior risultato in termini di efficacia, con una tollerabilità ottimale.
Se la collaborazione tra Dermatologo e Reumatologo è importante, per i pazienti con questa patologia la multidisciplinarietà dell'approccio deve riguardare anche altre specialità, dal momento che l'artrite psoriasica è associata a diverse comorbilità, quali la sindrome metabolica e diverse condizioni psichiatriche, come la depressione. Purtroppo, questi due aspetti in particolare non sempre sono presi in considerazione adeguatamente: sarebbe necessario il coinvolgimento di vari professionisti, quali lo Psicologo, il Nutrizionista, l'Internista e l'Endocrinologo.
La carenza di percorsi multidisciplinari rischia peraltro di impattare non solo sulla qualità di vita del paziente, ma anche sui costi per il Sistema Sanitario e per il cittadino, che spesso si trova a doversi occupare personalmente e magari privatamente, quindi con costi elevati, delle condizioni psicofisiche associate all'artrite psoriasica.
Artrite psoriasica: patologia cronica infiammatoria ancora oggi sottodiagnosticata. Le ripercussioni sulla vita dei pazienti e gli unmet needs, PharmaStar
Lubrano E, Gli unmet needs nell'artrite psoriasica, Janssen Italia www.youtube.com/watch?v=k_xMoiJ-bsE
Monte M, Artrite psoriasica e psoriasi: il punto di vista dei pazienti, PsoArt, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale
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EM-129771