La diagnosi di psoriasi

La diagnosi di psoriasi

La diagnosi di psoriasi è generalmente un processo abbastanza semplice. Davanti a una lesione sospetta, il medico di base invia il paziente a un dermatologo a cui è generalmente sufficiente osservare la pelle e la distribuzione delle manifestazioni cutanee sul corpo per porre una diagnosi.

Solo in alcuni casi il dermatologo potrebbe prescrivere una biopsia cutanea su un piccolo campione di pelle per confermare la diagnosi di psoriasi ed escludere la presenza di altre patologie, più o meno gravi.

Fino al 30 per cento dei pazienti soffre anche di artrite psoriasica, una forma di artrite che colpisce chi ha la psoriasi o ha parenti prossimi affetti. Per questo è importante riferire al dermatologo sintomi quali dolori alle articolazioni, senso di rigidità o ingrossamento delle dita delle mani. In questo caso potrebbe essere utile anche la valutazione da parte di un reumatologo.

L'importanza dei centri specializzati

Per un paziente psoriasico è importante poter essere seguito presso centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento della psoriasi, dove cioè i dermatologi sono specificamente preparati su questa patologia. Ovviamente è un diritto del paziente rivolgersi a un altro medico qualora non dovesse essere convinto di una prima diagnosi. Ugualmente il paziente ha tutto il diritto di essere informato sulla patologia e sulle terapie che dovrà eseguire.

Le domande da fare al dermatologo

Una volta individuato il centro e il medico di riferimento è utile porre a quest'ultimo tutte le domande che il paziente ritenga utili, così da chiarire i dubbi e da superare le paure che inevitabilmente possono sopraggiungere quando si riceve la diagnosi di una malattia cronica come la psoriasi. Eccone alcune:

  1. Come ha diagnosticato la psoriasi?
  2. Da che tipo di psoriasi sono affetto?
  3. Quali sono le cause della psoriasi?
  4. Quali sono le possibili terapie disponibili?
  5. Quale terapia mi consiglierebbe e perché proprio questa e non altre?
  6. Quando inizierò la terapia?
  7. Quanto passerà prima che si veda qualche risultato?
  8. Quali effetti collaterali e indesiderati potrò sperimentare?
  9. Quali sono quelli più seri?
  10. Cosa posso fare per gestire al meglio la psoriasi?

Come viene valutata la gravità della psoriasi?

Esistono diversi modi per valutare la gravità della psoriasi e per monitorarne il decorso nel tempo. Tipicamente i dermatologi impiegano alcune scale di classificazione. Le principali sono:

  1. La scala PASI (Psoriasis Area Severity Index, "indice di gravità della psoriasi per aree"). Impiegata già dal 1978, considera tre aspetti delle lesioni: tipologia e caratteristiche, estensione. La valutazione di alcuni parametri connessi a questi tre fattori consente di ottenere un punteggio che va da 0 a 72, ovvero dall’assenza di lesioni al grado più elevato di gravità.
  2. La scala BSA (Body Surface Area, "superficie dell'area corporea") misura esclusivamente l'estensione in percentuale di pelle colpita dalle lesioni. Come riferimento, l'area del palmo di una sola mano corrisponde mediamente all'1 per cento dell'intera superficie corporea.
  3. La scala NAPSI (Nail Psoriasis Severity Index, indice di severità della psoriasi ungueale) valuta invece la sola estensione e gravità delle lesioni psoriasiche che colpiscono le unghie e il letto ungueale, cioè la parte sottostante.

Quanto è grave la psoriasi?

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