L’artrite psoriasica è una patologia cronica che può causare difficoltà nello svolgimento delle attività quotidiane, specie di tipo manuale, oltre a disturbi durante il movimento, dolore, fatica e debolezza. Tutto ciò ha chiaramente un impatto psicologico. È infatti dimostrato che i pazienti con malattie croniche, specie se di tipo infiammatorio, possono sperimentare ricadute psichiche che possono condurre a stress, ansia e depressione. Inoltre la diagnosi di una patologia cronica rappresenta essa stessa un punto di svolta nella vita dei pazienti, tanto da causare veri e propri traumi psicologici. Di fronte a un evento traumatico ciascuno di noi reagisce con meccanismi di difesa: alcuni sono funzionali e ci consentono di proseguire la nostra vita serenamente, altri invece ci bloccano. In questo caso si può andare incontro a vere e proprie alterazioni del sistema nervoso centrale con conseguenze importanti.
Tutto questo implica quanto per i pazienti con artrite psoriasica sia importante condividere questi vissuti e queste paure con il proprio Reumatologo o Dermatologo. Da un lato infatti il medico può aiutarli a comprendere il loro vissuto e il loro rapporto con la terapia in corso, d’altro canto lo specialista può dare indicazioni utili ad affrontare al meglio anche la loro salute mentale in relazione alla patologia. Quando la sintomatologia psichica è importante, potrebbe suggerirci percorsi di psicoterapia ad hoc. In diversi centri per la diagnosi e la terapia della psoriasi e dell’artrite psoriasica sono attivi infatti percorsi di psicoterapia dedicati a questi pazienti. Alcuni di questi impiegano la terapia cognitivo-comportamentale, un caposaldo nella gestione dei disturbi dell’umore connessi alle patologie croniche. La tecnica fa leva sulle risorse cognitive del soggetto con lo scopo di indirizzarle verso una maggiore consapevolezza della patologia, del dolore e delle emozioni negative che, razionalizzate, vengono meglio gestite dal paziente.
Più nello specifico, la terapia cognitivo-comportamentale impiegata nei pazienti con malattie croniche come l’artrite psoriasica impiega due strategie combinate. Da un lato l’approccio comportamentale aiuta il paziente a modificare il rapporto tra la patologia e i comportamenti che normalmente mette in atto e che sono causa di dolore. Imparando nuove modalità di comportamento, il paziente può agire in modo più consapevole e sereno. D’altro canto l’approccio cognitivo lo aiuta a individuare e modificare pensieri ricorrenti e schemi fissi di ragionamento che gli impediscono di vedere soluzioni alternative al suo disagio.
Oltre a queste tecniche esistono anche altre strategie utili come, ad esempio, le terapie basate sul protocollo EMDR e dedicate specificamente all’elaborazione del trauma. Quest’ultima permette di desensibilizzare il ricordo traumatico della diagnosi, consentendo di contenere lo stress e l’ansia che il paziente rivive ogni giorno dall’insorgenza dell’artrite psoriasica. Anche alcune tecniche di controllo delle emozioni negative, come il training autogeno, lo yoga, la meditazione o le pratiche di mindfulness sono ottime per molti pazienti. Ovviamente l’approccio psicologico funziona sempre e solo nel contesto di un inquadramento diagnostico e terapeutico corretto, presso centri specializzati. Solo quando è seguito sotto il profilo medico il paziente può controllare il proprio disagio psicologico: la certezza di poter contare su medici competenti e il contenimento della sintomatologia sono i primi passi verso un benessere psicofisico a tuttotondo.