Nel mondo, ancora oggi sono moltissime le persone che convivono con l’HIV; nel 2019 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ne ha stimate 38 milioni.
Nonostante si tratti di una patologia seria, la continua ricerca e lo sviluppo di terapie innovative, rendono ad oggi possibile una gestione efficace e una prospettiva di vita paragonabile a quella della popolazione generale.
L’importante è adottare uno stile di vita sano e mettere in pratica poche ma fondamentali abitudini.
È stato dimostrato che l’assunzione regolare della terapia antiretrovirale (ART) permette di mantenere l’HIV sotto controllo garantendo il benessere della persona e riducendo al minimo il rischio di trasmissione del virus.
Oggi sono disponibili dei regimi terapeutici ART grazie ai quali l’aderenza alla terapia potrebbe essere più semplice.
Il medico è il principale punto di riferimento per la gestione della malattia. È fondamentale imparare a comunicare i propri bisogni in modo da definire insieme gli obiettivi terapeutici e costruire una strategia realizzabile anche grazie al supporto di un team multidisciplinare (infermieri, psicologi, cardiologi, fisioterapisti ecc.).
Imparare a comunicare i propri bisogni
Le linee guida europee AECS (European AIDS Clinical Society) raccomandano di limitare l’assunzione di grassi, mangiare molta frutta, verdura, fibre, pesce e carne magra.
È consigliato limitare il consumo di alcool a un massimo di un bicchiere al giorno per le donne e due per gli uomini, e di evitarlo totalmente in presenza di problemi ai reni o precedenti patologie significative come tumori e tubercolosi.
Fare movimento riduce il rischio di obesità, l’accumulo di grasso addominale e di conseguenza la possibilità che si sviluppino malattie cardiovascolari.
Smettere di fumare è un buon consiglio per chiunque, ma per chi vive con l’HIV è ancora più importante poiché riduce il rischio cardiovascolare e di patologie broncopolmonari che - è stato documentato - possono aumentare il rischio di complicazioni richiedenti l’accesso in ospedale e/o mettere in pericolo di vita.
Potrebbe accadere di sentirsi in ansia o depressi relativamente alla propria condizione e potrebbe essere d'aiuto parlarne con familiari, amici o altre persone nella stessa condizione.
Questi stati d’animo possono essere superati e potrebbe essere d'aiuto parlarne con familiari, amici o altre persone nella stessa condizione.
Sicuramente è importante parlarne con il proprio medico di riferimento che, qualora fosse necessario, potrà consigliare di intraprendere un percorso di benessere psico-emotivo, guidato da personale specializzato ed estendibile anche ai familiari.