Se presente, il virus dell’HIV si trova nei fluidi corporei della persona e, nello specifico:
Lo scambio di questi fluidi espone quindi al rischio di contagio, che può essere evitato prestando attenzione ad alcuni comportamenti a rischio.
La via più diffusa di trasmissione del virus dell’HIV sono i rapporti sessuali non protetti sia tra eterosessuali sia tra omosessuali.
Le pareti interne degli organi sessuali (le pareti della vagina o del retto, ad esempio) sono costituite da mucose che rappresentano delle barriere difensive meno resistenti rispetto alla pelle. Quindi dai liquidi vaginale e seminale il virus può penetrare molto facilmente attraverso le mucose anche se sono integre e non presentano tagli o lacerazioni.
L’uso del preservativo (sia il classico condom maschile sia il più nuovo femidom, preservativo femminile) in ogni rapporto occasionale, omosessuale o eterosessuale, è la prima protezione dal rischio di trasmissione.
In caso di positività al virus, l’uso del preservativo è non solo un dovere verso gli altri: avere rapporti non protetti costituisce un vero e proprio reato. Come indicato anche sul sito del Ministero della Salute “La persona che vive con HIV che, consapevole del proprio stato sierologico, contagi il partner può essere riconosciuto responsabile del reato di lesioni aggravate di cui agli artt. 582-583 del Codice Penale”.
Uno scambio di siringhe, per esempio per l’uso di droghe, con una persona che vive con HIV può esporre al rischio di contagio.
Il virus però non può sopravvivere a lungo in ambiente esterno quindi, se è vero che uno scambio immediato di siringhe costituisce un alto rischio, è improbabile contrarre il virus tramite una puntura accidentale.
Se si riceve del sangue o un organo che non sono stati sottoposti ad adeguato controllo specifico contro il virus dell’HIV, è possibile contrarre il virus.
Una madre sieropositiva può trasmettere il virus al nascituro durante la gravidanza, il parto o l’allattamento al seno. Tuttavia, adottando misure adeguate come una terapia appropriata, il parto cesareo l’allattamento artificiale e la terapia per il neonato, la possibilità di trasmissione si riduce a meno dell’1%.
Nel caso di tatuaggi o piercing, è importante assicurarsi che vengano seguite le regole basilari di igiene, come la sterilizzazione degli strumenti tra un cliente e l'altro o l’utilizzo di strumenti monouso, per prevenire la trasmissione di qualsiasi infezione.