Psoriasi: quali tipologie di fototerapia esistono?

NEWS - 14 Novembre 2023

Psoriasi: quali tipologie di fototerapia esistono?

La fototerapia è una metodica che da tempo ha dimostrato la propria efficacia nel trattamento delle lesioni psoriasiche. Basata sull'uso di radiazioni luminose ultraviolette (raggi UV) in grado di produrre un effetto antinfiammatorio sulla pelle, la fototerapia può consistere sia nella semplice esposizione al sole sia in trattamenti che fanno uso di radiazioni emesse da apposite lampade.
I raggi UV hanno infatti effetti immunomodulanti grazie alla loro capacità di regolare la formazione dei cheratinociti, ovvero le cellule dell’epidermide che sintetizzano la cheratina.
La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle dovuta proprio alla iperproduzione di queste cellule, il cui incremento comporta la formazione delle lesioni ben note ai pazienti. La fototerapia, nonostante si sia dimostrata efficace e ben tollerata, va però effettuata sotto stretto controllo dermatologico.

L'elioterapia: come e quando

La forma più semplice di fototerapia è certamente l'esposizione controllata al sole, detta anche elioterapia: la sua efficacia contro diverse patologie cutanee era già nota nell'Antico Egitto. Oggi sappiamo che i benefici del sole derivano da due tipologie di radiazioni: gli infrarossi, che trasportano calore e agiscono sullo strato superficiale della pelle, e appunto i raggi UV, capaci di penetrare fin dentro lo strato più profondo della pelle, cioè il derma.
I raggi UV contenuti nella luce solare sono di due tipi: gli UVA e gli UVB, che insieme sono in grado di agire sul DNA dei cheratinociti, bloccandone temporaneamente la duplicazione.

In questo modo, il ciclo vitale di queste cellule ritorna a livelli normali e le placche scompaiono. L'elioterapia andrebbe eseguita sempre sotto controllo medico per evitare scottature ed eritemi solari, che potrebbero peggiorare l'evoluzione della malattia invece di migliorarla. D'altro canto, l'esposizione va monitorata anche per prevenire danni cellulari che, come per tutti, anche in chi soffre di psoriasi può incrementare il rischio di tumori della pelle e di melanoma in particolare.

Leggi anche: Affrontiamo positivamente l’estate nonostante la psoriasi

La fototerapia con UVA e UVB

La fototerapia artificiale prevede l'utilizzo di speciali lampade con cui il paziente viene sottoposto a irraggiamento con tempistiche variabili. Il trattamento della psoriasi con fototerapia può prevedere l'uso di UVA e UVB sia a banda stretta che a banda larga.

La fototerapia con UVB a banda stretta richiede tempi piuttosto lunghi di trattamento, ma assicura buoni risultati, mentre la fototerapia con UVB a banda larga, per lungo tempo impiegata in contesti ospedalieri, affiancata dall'applicazione topica di catrame minerale, è oggi sempre meno adottata a favore di altre forme di fototerapia come la PUVA.

La PUVA e la luce monocromatica a eccimeri

Con l'acronimo PUVA si indica una metodica che impiega raggi UVA associati all'assunzione per bocca, due ore prima dell'irraggiamento, di uno specifico principio attivo capace di causare fotosensibilizzazione.
Questa terapia agisce bloccando la sintesi del DNA nei cheratinociti e limitando la proliferazione cellulare, ma anche sopprimendo la risposta immunologica e riducendo pertanto l'infiammazione alla base della psoriasi.
Anche in questo caso, la terapia va eseguita sotto controllo medico, dal momento che potrebbe accrescere il rischio di carcinomi spinocellulari. Esiste una variante di questa terapia - detta Bath PUVA - in cui il principio attivo è applicato per via cutanea.

Un'altra tipologia di fototerapia per la psoriasi, da eseguire solo in ambito ospedaliero e che può fornire dei risultati apprezzabili solo dopo alcune sedute è la fototerapia con luce monocromatica a eccimeri. Ha tuttavia alcuni effetti collaterali, che richiedono frequenti visite dermatologiche di controllo: oltre a causare invecchiamento cutaneo, potrebbe infatti accrescere la probabilità di tumore cutanei.

Sotto controllo dermatologico

Al netto dei rischi appena citati, che possono comunque essere contenuti e controllati, va detto che i trattamenti di fototerapia per la psoriasi - qualora eseguiti da Dermatologi esperti e con segmentazioni adeguate - si sono dimostrate efficaci e ben tollerate.

Alcuni studi mostrano ad esempio come questi possano garantire miglioramenti importanti già dopo tre mesi circa, ovviamente in funzione della condizione del paziente e della tipologia di terapia scelta. Va precisato, infine, che durante il trattamento al paziente sono richieste alcune accortezze: per esempio, è necessario evitare farmaci e pomate che aumentano la fotosensibilità, ad esclusione di quelli da assumere come parte dell'intervento fototerapico, e non vanno applicati sulla pelle cosmetici, creme o lozioni, a meno che non siano espressamente indicati dal medico o dal Dermatologo.

Leggi anche: Integratori e terapie naturali: sono utili e c’è da fidarsi?

Hai una domanda?

Scrivi ai nostri Esperti

Fonti

  1. Das S., Psoriasi, Manuale Msd
  2. Di Pietro A., Fototerapia: cos'è e quando serve, Gruppo San Donato
  3. Fototerapia per la cura della psoriasi, Humanitas Research Hospital
  4. Fototerapia per la Psoriasi, Adipso
  5. Zhang P, Wu MX, A clinical review of phototherapy for psoriasis. Lasers Med Sci. 2018

EM-135455