L’estate può essere un buon periodo dell’anno per chi soffre di psoriasi. L’importante è saper godere del sole e del bel tempo in modo consapevole. Esporsi alle radiazioni solari non è infatti vietato: anzi, può rivelarsi utile. Si calcola infatti che durante l’estate nell’80 per cento dei pazienti le lesioni cutanee si riducono grazie a un’azione antinfiammatoria permessa dai raggi Uv. Inoltre il sole attiva la produzione di vitamina D, che ha un effetto benefico sul sistema immunitario e sulla patologia. Si presume peraltro che la bella stagione abbia un impatto indiretto sulla psoriasi, mediato dalla psiche: il buon umore dei mesi estivi nasce infatti dallo sprigionarsi di endorfine a livello cerebrale, che sembrano aver un impatto positivo anche su molte malattie infiammatorie come appunto la psoriasi.
Occhio, però: se i raggi Uv sono benefici per gli psoriasici, è vero che possono avere anche un impatto negativo sulla pelle accrescendo il rischio di melanomi. Attenzione quindi a come ci esponiamo al sole: meglio iniziare precocemente e gradualmente. Fondamentale inoltre una buona protezione solare, che sarà il dermatologo a consigliare in base a vari fattori tra cui chiaramente anche il nostro fototipo. Del resto la protezione serve anche per prevenire ustioni solari che, oltre a essere fastidiose per chiunque, potrebbero riattivare una psoriasi in remissione clinica.
Per i pazienti è inoltre importante ricordare che anche qualora le lesioni dovessero ridursi durante l’estate, ciò non deve spingere a sospendere le terapie: ogni interruzione, infatti, deve essere sempre valutata dal dermatologo. Detto ciò, via libera all’estate con qualche ulteriore consiglio utile in questo periodo di relax.