La psoriasi è una malattia cronica che presenta sintomi che possono interferire con il sonno e rendere difficile la concentrazione, con un notevole impatto sulla qualità della vita e sull’emotività.
Nonostante la relazione tra stress e psoriasi non sia ancora del tutto chiara e necessiti di ulteriori studi, è stato dimostrato che alleviare lo stress può aiutare a ridurre i sintomi e le riacutizzazioni della psoriasi.
Come conseguenza del maggiore stress, della paura di mostrarsi e dei fastidi dovuti alla malattia, è stato osservato che la psoriasi è significativamente associata a un aumento del vizio del fumo, del consumo di alcolici e a una minore attività fisica. Anche una diminuzione della qualità del sonno è stata osservata in modo significativamente più frequente, rispetto alle persone che non soffrono di psoriasi.
Inoltre, non bisogna sottovalutare che la psoriasi è una condizione associata a molteplici comorbidità, cioè ad altre patologie che compaiono contemporaneamente o la cui insorgenza può essere favorita dalla patologia preesistente. Tra queste, ci sono l'obesità, il diabete mellito di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. Anche le comorbidità possono essere influenzate dallo stile di vita, come una dieta poco sana o una scarsa attività fisica e possono riguardare non solo il benessere fisico, ma anche quello mentale. Per tutti questi motivi, nella psoriasi, l'influenza dello stile di vita sulla gravità della malattia sta ricevendo una sempre maggiore attenzione, con un occhio di riguardo anche sulla gestione dello stress.
Le tecniche di rilassamento, in generale, permettono di migliorare la gestione dello stress e ridurne le conseguenze. Tra le più comuni troviamo la meditazione, la mindfulness, la concentrazione sul presente, il rilassamento muscolare progressivo o attività come il tai chi e lo yoga.
Ma ci sono anche modi più attivi per raggiungere il relax, che includono camminare nella natura all’aria aperta o praticare sport e attività fisica regolarmente. Anche fare le cose che ci piacciono e le attività che permettono di concentrare la mente su qualcosa di diverso dalla psoriasi, e dalle sue conseguenze, possono aiutare nella gestione dello stress, così come passare del tempo con amici e persone care.
Diversi studi si sono concentrati sui possibili effetti del rilassamento e della riduzione dello stress sulla gravità della psoriasi.
Ad esempio, uno di essi ha riscontrato una riduzione dell’indice PASI (Psoriasis Area and Severity Index, una misurazione che fornisce un punteggio riguardo la gravità della psoriasi, combinando la valutazione della gravità delle lesioni e l'area interessata dalla malattia), e quindi delle lesioni psoriasiche, in seguito alla pratica della meditazione, dopo 3 e 6 mesi. Dai risultati, la meditazione sembra effettivamente avere un effetto positivo, anche sulla psoriasi del cuoio capelluto, con un miglioramento dei sintomi e dell’estensione delle lesioni.
Alcuni studi (uno comparso già nel 1998) hanno anche evidenziato che interventi di riduzione dello stress, come la meditazione o la mindfulness guidate, erogate tramite un supporto audio durante le terapie (ad esempio nel caso della fototerapia, che usa i raggi UVA e UVB per esercitare un'azione riducente sulla psoriasi) possono migliorare la risposta al trattamento e aumentare e velocizzare il tasso di guarigione delle lesioni psoriasiche nei pazienti.
Un risultato simile è stato ottenuto anche attraverso la meditazione guidata per immagini, in cui il paziente si concentra su una particolare serie di immagini o idee e le usa come punto focale per il processo meditativo.
Infine, le tecniche di rilassamento, e quindi la riduzione dello stress che ne consegue, hanno dimostrato di avere un effetto positivo non solo sulle lesioni e sui sintomi, ma anche sulla qualità di vita dei pazienti con psoriasi, che ne risulta migliorata in generale.
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