Qual è il rapporto con il tuo dermatologo? La centralità della relazione medico-paziente

APPROFONDIMENTI - 15 Settembre 2021

Qual è il rapporto con il tuo dermatologo? La centralità della relazione medico-paziente

Alcuni studi hanno mostrato come meno della metà dei pazienti affetti da psoriasi si rivolga a un dermatologo specializzato in questa patologia: un grave errore in termini di qualità della cura. Ma c’è anche un altro aspetto connesso a un’assistenza non adeguata: l’impossibilità di contare su un dermatologo di fiducia. Un medico di riferimento è infatti fondamentale per chi è affetto da una malattia cronica già dalla diagnosi e fino alla completa accettazione della cronicità, dal momento che il rapporto umano che si genera consente di indirizzare il paziente verso un trattamento adeguato che consenta il controllo della malattia nel tempo.

La telemedicina ha aiutato?

Tutto ciò si è dimostrato particolarmente vero nel contesto della pandemia da Covid-19: a causa delle misure di contenimento, molti pazienti con psoriasi hanno dovuto infatti fare sacrifici e purtroppo rinunciare ai controlli e al contatto diretto con il proprio dermatologo. Questo in molti ha avuto un impatto sul benessere psicologico. Certamente i contatti da remoto permesso dalla telemedicina hanno consentito di mantenere un certo rapporto necessario alla prosecuzione delle cure, tuttavia non sempre sufficiente.

Il medico deve contenere le ansie

Accanto agli amici, alla famiglia e alle associazioni pazienti, un buon rapporto con il dermatologo consente prima di tutto una maggiore aderenza alle terapie: il paziente si sente cioè motivato a non abbandonare le prescrizioni. Ma non solo: i momenti di incontro con il medico sono benefici, come dati alla mano hanno dimostrato varie ricerche, sul piano psicologico e sulla percezione della sintomatologia. Durante un colloquio di persona, il medico è infatti in grado di contenere le paure del paziente, di proporre soluzioni realistiche e di rispondere ai piccoli e grandi dubbi quotidiani. Del resto nemmeno la scelta della terapia deve basarsi su fattori esclusivamente medico-scientifici, ma deve essere valutata anche in funzione dello stile di vita del paziente e dei suoi bisogni.

Serve più tempo durante la visita

Tuttavia non mancano gli studi che hanno rilevato come tutto ciò dipenda anche dal tempo che il medico ha a disposizione: solo quando le visite possono prendere tutto il tempo di cui necessitano il dermatologo ha modo per confrontarsi con il paziente anche su un piano umano. Il medico deve avere il tempo per educare il paziente a non demonizzare la malattia, ma a percepirla come qualcosa che si può curare se si seguono i trattamenti. È infatti agendo sul lato umano della malattia che si può affrontare lo stress e aiutare il paziente ad adottare un approccio più ottimistico – indirizzandolo magari verso un percorso di psicoterapia di supporto. Naturalmente un buon dialogo tra medico e paziente è bidirezionale: il secondo deve essere invitato a esprimere le proprie emozioni negative.

Legame mente-pelle

Solo adottando questo approccio si evita che il paziente nasconda qualcosa di importante al medico, come la sua decisione di interrompere la terapia, oppure che non comunichi i suoi vissuti psicologici ostacolando di fatto il processo di cura. Ovviamente il dermatologo non si deve “trasvestire” da psicologo: il suo ruolo resta quello di un medico, pur consapevole dello strettissimo legame che intercorre tra mente e pelle.

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Fonti

  1. Linder D et al, “Perception of disease and doctor-patient relationship experienced by patients with psoriasis: a questionnaire-based study”. Am J Clin Dermatol. 2009;10(5):325-30. doi: 10.2165/11311190-000000000-00000. PMID: 19658445.
  2. Patruno C et al, “Patient-physician relationship in patients with psoriasis”. Indian J Dermatol Venereol Leprol 2012;78:228, doi: 10.4103/0378-6323.93657
  3. “Psoriasi, consulenze online gratis: il buon rapporto con lo specialista migliora la vita dei malati”, Corriere della Sera, https://www.corriere.it/salute...
  4. Uhlenhake EE et al, “Conversations on psoriasis–what patients want and what physicians can provide: a qualitative look at patient and physician expectations”. J Dermatolog Treat. 2010 Jan;21(1):6-12. doi: 10.3109/09546630903085328. PMID: 19579071.
  5. Zschocke I et al, “Evaluation of adherence predictors for the treatment of moderate to severe psoriasis with biologics: the importance of physician-patient interaction and communication”. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2017 Jun;31(6):1014-1020. doi: 10.1111/jdv.14178. Epub 2017 Apr 10. PMID: 28222230.
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