Le lesioni psoriasiche possono talvolta assomigliare ad altre lesioni cutanee, espressione di malattie anche totalmente diverse dalla psoriasi.
Un caso è quello della parapsoriasi, termine che fa riferimento a un gruppo di patologie della pelle caratterizzate da lesioni cutanee maculo-papulose o squamose, che per molti versi assomigliano a quelle della psoriasi, in particolare nelle sue forme a placche e guttata.
Va però precisato sin dall'inizio che tra psoriasi e parapsoriasi non c'è nessuna relazione.
La parapsoriasi identifica un gruppo di malattie dermatologiche tendenzialmente poco conosciute e poco distinguibili tra loro, accomunate però da caratteristiche cliniche simili.
Le lesioni tipiche di questa patologia sono asintomatiche, hanno l'aspetto di chiazze sottili, rosa opaco, desquamanti e con una superficie leggermente rugosa.
Pur assomigliando alle lesioni psoriasiche, le placche della parapsoriasi hanno una caratteristica distintiva: se nella prima patologia sono ben delineate, hanno contorni netti e mostrano una desquamazione di colore argento, quelle della parapsoriasi hanno contorni meno lineari e netti.
Esistono due grandi tipologie di parapsoriasi: quella a piccole placche e quella a grandi placche.
La forma a piccole placche mostra chiazze circolari di meno di 5 centimetri di diametro che possono ricordare quelle della psoriasi guttata. Questa forma di psoriasi si manifesta infatti anch'essa con piccole macchie rosa e spesso a forma di goccia, da cui l'aggettivo "guttata".
Queste macchie sono talvolta ricoperte da squame, tendono a comparire soprattutto su braccia, gambe, torace e addome ma, nelle fasi avanzate, anche su viso, schiena, natiche e cuoio capelluto. La psoriasi guttata è tipica delle forme infantili di questa patologia: per questo, proprio nei bambini va posta grande attenzione alla diagnosi differenziale tra psoriasi e parapsoriasi.
La parapsoriasi a grandi placche, caratterizzata da lesioni più simili a quelle della psoriasi a placche, può avere un decorso maligno: nel 10% dei pazienti può infatti essere un precursore, nell'arco di dieci anni dall'insorgenza, del linfoma cutaneo a cellule T, cioè un gruppo di tumori rari caratterizzati da un accumulo di linfociti T maligni a livello cutaneo.
Si tratta di una condizione seria, che rientra nei cosiddetti linfomi non Hodgkin, tumori maligni che colpiscono i linfonodi e il sistema linfatico. Al contrario, la parapsoriasi a piccole placche solo raramente evolve in senso maligno.
Al momento dell'insorgenza non è possibile però prevedere con certezza il decorso di entrambe le forme di parapsoriasi: per questo, un follow-up periodico, accompagnato dall'esecuzione di biopsie cutanee, è fondamentale per prevenire l'evoluzione in linfoma cutaneo a cellule T.
Del resto, la stessa diagnosi di parapsoriasi, che è primariamente basata sull'osservazione clinica di aspetto e collocazione delle lesioni, può fare uso di biopsie, specie quando c'è il sospetto di lesioni maligne. In questi casi, possono essere condotti anche test genetici e molecolari, proprio allo scopo di escludere il linfoma cutaneo a cellule T.
In molti casi, non è necessario un trattamento della parapsoriasi, se viene condotto un corretto follow-up nel tempo. Tuttavia, in alcuni casi, si possono impiegare pomate emollienti e altre preparazioni topiche, oppure possono essere prescritte alcune terapie sistemiche o ancora la fototerapia a UvB a banda stretta.
Das S, Parapsoriasi, Manuale MSD
Das S, Psoriasi, Manuale MSD
Guttate Psoriasis, National Psoriasis Foundation
Linfoma cutaneo a cellule T: news su terapie, farmaci, sperimentazioni e ricerca scientifica, Omar