Rappresenta il tipo di tumore più frequente tra le neoplasie prostatiche; si sviluppa dalle strutture acinari (a forma di uva) della prostata.
Nota anche come biopsia per aspirazione, è una tecnica chirurgica diagnostica in cui si rimuove una piccola parte del tessuto leso per analizzarlo.
E’ lo specialista esperto nell’analisi dei tessuti al microscopio e si occupa di analizzare i tessuti prelevati dal tumore tramite biopsia o nel corso dell’intervento chirurgico e stabilirne la natura maligna o benigna.
Con questo termine viene definito un gruppo di ormoni presenti in entrambi i sessi, ma principalmente nell’uomo. Sono responsabili dello sviluppo dei caratteri sessuali maschili e dell’apparato muscolo scheletrico. Il principale ormone androgeno è il testosterone, che viene prodotto dai testicoli e in minima parte dalle ghiandole surrenali.
La biopsia è un esame medico che consiste nel prelievo di una porzione o di un frammento di tessuto. Questo frammento viene analizzato per escludere o confermare un sospetto di malattia (infiammazione o tumore) e di definirne le caratteristiche (gravità, estensione e possibili terapie)
Trattamento per alcuni tipi di tumore che consiste nell’inserimento di sorgenti radioattive direttamente nei tessuti malati o collocati in prossimità della zona da trattare. È nota anche come radioterapia interna
Deperimento generale caratterizzato da una condizione di debolezza, atrofia muscolare e perdita di peso, che si associa spesso a gravi patologie croniche o a stati di malnutrizione.
E’ la parte più esterna della prostata: è formata da un tessuto fibroso che avvolge completamente la ghiandola.
Il carcinoma o tumore della prostata viene definito “resistente alla castrazione” quando progredisce nonostante i livelli di testosterone nel sangue siano mantenuti bassi (20-50 ng/dl) dalla terapia ormonale classica.
Termine anglosassone entrato nell’uso comune per indicare chi si prende cura quotidianamente del malato. Di solito i caregiver sono i familiari, in particolare il coniuge.
E’ un esame diagnostico che serve per esplorare le pareti interne della vescica e dell’uretra, cioè del canale che mette in comunicazione la vescica con l’esterno, attraverso il quale si elimina l’urina.
Compresenza di diverse patologie nello stesso individuo
E’ una espressione inglese che significa letteralmente “ospedale diurno”. Indica una prestazione ospedaliera (esame, intervento chirurgico, terapia, ecc.) che viene effettuata nel corso della giornata, al termine della quale si può tornare a casa. Viene utilizzato in situazioni in cui non è sufficiente una semplice visita ambulatoriale, ma non è nemmeno necessario un ricovero ospedaliero di più giorni.
Procedura chirurgica meglio nota come vasectomia.
Incapacità o difficoltà a raggiungere e/o mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale.
Sono disturbi collegati all’emissione dell’urina; nel caso del tumore della prostata ci può essere un aumento della frequenza delle minzioni, difficoltà a trattenere l’urina, presenza di sangue nelle urine, minzione rallentata, bruciore e dolore durante la minzione.
Due vasi muscolari, parte dell’apparato genitale maschile, che collegano gli epididimi destro e sinistro ai dotti eiaculatori alla base della prostata. Sono lunghi circa 30 centimetri e permettono il trasferimento dello sperma verso l’uretra durante l’eiaculazione.
Con questo termine vengono indicati tutti gli effetti o disturbi che si possono verificare durante l’assunzione di un farmaco o dopo l’esposizione a un determinato trattamento.
Definisce la fase di emissione di sperma da parte dell’uomo durante l'orgasmo.
L’ematoma è una raccolta di sangue che esce dai vasi sanguigni e si concentra nei tessuti vicini o in una cavità del corpo. Si forma in seguito a un trauma che ha colpito i tessuti provocando la rottura dei vasi. Anche una biopsia, di solito eseguita con aghi appositi, rappresenta un trauma e può provocare la formazione di un ematoma.
Presenza di sangue nelle urine, visibile oppure rilevabile solo all’esame microscopico. La fonte del sanguinamento può essere il rene, l’uretere, l’uretra, la vescica o la prostata.
Si tratta di un esame obiettivo utile per diagnosticare eventuali patologie e neoplasie a carico della prostata. L’Urologo inserisce un dito nel retto del paziente per valutare la forma, il volume, la simmetria e la consistenza della superficie della ghiandola prostatica, e individua le possibili aree dolorose.
Termine inglese che indica astenia. Per fatigue si intende un sintomo non specifico, caratterizzato dalla perdita di energia e di forza e da una sensazione di debolezza. Accompagna spesso condizioni croniche debilitanti, come il tumore. Spesso rappresenta uno degli effetti collaterali delle terapie.
In Oncologia con questo termine si indica lo stato di salute complessivo del paziente.
Le ghiandole sono organi formati da tessuti che sono specializzati nella produzione di alcune sostanze che vengono poi secrete. Le ghiandole surrenaliche, situate una a destra e una a sinistra sulla parte superiore dei reni, producono alcuni ormoni che vengono liberati - secreti - nel sangue, come per esempio il testosterone.
E’ una sigla inglese che indica un ormone (Gonadotropin-Releasing Hormone) prodotto dall’ipotalamo. Controlla la produzione, da parte dell’ipofisi, delle gonadotropine, cioè degli ormoni che regolano l’attività delle gonadi, ovaio e testicolo.
Parola inglese che significa classificazione o valutazione: viene utilizzata per descrivere il grado di differenziazione delle cellule tumorali. E' correlato all’aggressività del tumore.
Sinonimo di disfunzione erettile: incapacità o difficoltà a raggiungere e/o mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale.
Perdita involontaria di urina data dalla difficoltà di controllare lo svuotamento della vescica.
Condizione nella quale la prostata si presenta aumentata di volume; è una condizione benigna che colpisce la prostata con l’avanzare dell’età.
Condizione derivante da un’insufficiente secrezione di ormoni sessuali (nell’uomo il testosterone) da parte delle gonadi
Che riguarda la struttura dei tessuti dell’organismo a livello microscopico.
Pulsione e desiderio sessuale, secondo la teoria psicoanalitica di Sigmund Freud.
Accumulo di fluido interstiziale come risultato dell’ostruzione dei vasi linfatici, dell’alterazione dei linfonodi, o della rimozione chirurgica dei linfonodi per cancro. Il sintomo più ricorrente è il gonfiore agli arti e la difficoltà a muoverli.
E’ una malattia a decorso non aggressivo e che non manifesta particolari sintomi; consente in genere una lunga sopravvivenza.
E’ una sostanza che può essere misurata nel sangue, nell’urina o in altri tessuti dell’organismo: aumenta la sua concentrazione in presenza di cellule tumorali. Può essere prodotto direttamente dalle cellule del tumore, anche benigno, oppure la presenza di tumore può stimolare le cellule sane a produrlo. Possono comunque esistere altre cause non tumorali che provocano l’innalzamento dei valori di un marker nel sangue.
Le metastasi sono cellule maligne che si staccano dal tumore originario e, attraverso il circolo sanguigno, diffondono in altri organi dove possono riprodursi e generare nuovi tumori. Sono presenti nella fase avanzata dello sviluppo del tumore che inizialmente si forma in una zona del corpo (è localizzato) e in seguito può colpire anche altre aree del corpo.
E’ un tessuto molle contenuto nella cavità delle ossa, specie nelle ossa lunghe. La sua composizione è diversa a seconda dell’età e nelle diverse ossa. Esistono due tipi di midollo, il midollo rosso e il midollo giallo. Il primo, chiamato anche tessuto mieloide, contiene un gran numero di vasi sanguigni e cellule midollari, mentre il midollo giallo, detto anche midollo grasso, oltre ai vasi sanguigni, contiene un gran numero di cellule adipose.
Svuotamento della vescica che consiste nell’emissione, attraverso l’uretra, dell’urina contenuta in essa.
Si definisce così lo stimolo impellente ad urinare e la minzione frequente durante la notte.
Sono chiamate così le sostanze alimentari semplici e fondamentali per la vita dell'uomo. Sono tali i carboidrati, le proteine, i lipidi, le vitamine, i sali minerali e - in un certo senso - anche l'acqua. La carenza di uno di essi provoca scompensi al metabolismo e può causare gravi patologie.
Tipo di nutrizione artificiale che avviene mediante l’inserimento di una sonda nell’apparato digerente del paziente.
Rifornimento del fabbisogno nutritizio per via parenterale, ovvero per via venosa tramite l’utilizzo di un catetere.
L’insieme dei processi che portano alla formazione di un tumore.
Asportazione di uno o entrambi i testicoli nel corso di un intervento chirurgico.
Si trova alla fine della cavità addominale-pelvica e forma una concavità che racchiude gli organi locali.
abbreviazione di Prostate Cancer gene 3, un gene presente nelle cellule prostatiche.
test diagnostico specifico per il tumore della prostata che consiste in un esame delle urine preceduto da un’esplorazione rettale.
Acronimo di Tomografia a Emissione di Positroni: è un particolare tipo di radiografia che consente di individuare precocemente i tumori e di valutarne dimensione e localizzazione. L’esame si basa sulla somministrazione di radiofarmaci che emettono delle particelle chiamate positroni. Non è pericolosa poiché la quantità di radioattività è paragonabile a quella di altri esami che utilizzano radiazioni, come ad esempio la TAC. Le sostanze impiegate non sono tossiche e generalmente non causano effetti collaterali.
Si definisce così lo stimolo impellente ad urinare e la minzione frequente durante il giorno.
Dato che indica il numero di persone viventi dopo una diagnosi di neoplasia e dipende dall’incidenza della malattia, ovvero dalla sua frequenza nella popolazione, oltre che dalla prognosi, ossia dalla sopravvivenza.
Esaminazione visiva del retto che viene eseguita introducendo uno strumento, il protoscopio, nell’ano del paziente. È chiamata anche rettoscopia.
Previsione del decorso e dell’esito della malattia. Dipende dalla natura, dalla gravità della malattia e dalla valutazione delle condizioni del paziente che possono influenzare l’evoluzione della malattia.
Piccola ghiandola che fa parte dell’apparato genitale maschile. Si trova sotto la vescica, davanti all’intestino retto e circonda l’uretra, cioè il canale che porta l’urina dalla vescica all’esterno. Produce un liquido che, insieme agli spermatozoi e a un altro liquido prodotto dalle vescicole seminali forma il liquido seminale, che viene espulso con l’eiaculazione. Il PSA è uno dei componenti dello sperma.
Con questo termine viene definito l’intervento chirurgico di asportazione totale della prostata.
Tecnica chirurgica che consente di asportare completamente la prostata “risparmiando” i fasci nervosi collegati all’erezione per avere la più alta probabilità di conservare questa funzionalità.
Stato di infiammazione della prostata. Quando l’infiammazione persiste nel tempo si parla di prostatite cronica.
E’ un enzima normalmente prodotto dalla prostata, perciò si ritrova all’interno delle cellule prostatiche in concentrazioni elevate. Serve a mantenere fluido lo sperma dopo l’eiaculazione, facilitando la mobilità degli spermatozoi. E’ normalmente presente in piccole quantità anche nel sangue. Quando a causa di una malattia della prostata le cellule vengono danneggiate (non solo dal tumore) si verifica un aumento di PSA nel sangue