19 Aprile 2021
La prostata è un organo fibromuscolare e ghiandolare delle dimensioni di una noce e del peso di circa 30 grammi, parte del sistema riproduttivo maschile. È collocata tra il pene e la vescica, proprio di fronte al retto. L’uretra passa al centro della prostata e collega la vescica al pene, per permettere la fuoriuscita dell’urina.
All’interno della capsula prostatica si trovano:
La prostata ha la funzione di fluidificare e proteggere lo sperma: produce, infatti, i componenti fondamentali per la sopravvivenza, la qualità e la motilità degli spermatozoi. Tra questi componenti ricordiamo soprattutto l’enzima noto come antigene prostatico specifico (PSA), che contribuisce a rendere lo sperma più liquido.
Durante l’eiaculazione, la prostata si contrae e rilascia i suoi fluidi all’interno dell’uretra, dove si mescolano si mescola nell’uretra al liquido prodotto dalle vescicole seminali, alle cellule spermatiche dei testicoli e alle secrezioni della ghiandola bulbouretrale, dando vita allo sperma.
Non da ultimo, la prostata contribuisce al mantenimento dell’erezione, perché aumenta la pressione di sangue verso il pene, e controlla il flusso di urina, impedendo alla vescica di svuotarsi finché non arriva lo stimolo a urinare, ed evitando che l’urina si mescoli allo sperma in fase eiaculatoria.
Nella prostata, inoltre, l’ormone maschile testosterone viene trasformato in una forma biologicamente attiva, il diidrotestosterone (DHT).
La prostata tende ad aumentare di dimensioni con l’avanzare dell’età. Inoltre, sia per la sua collocazione che per le funzioni che svolge, può essere soggetta a disturbi e patologie, tra cui ricordiamo:
Periodicamente tutti gli uomini oltre i 50 anni di età – ma anche prima, se manifestano sintomi o hanno familiarità con patologie prostatiche – dovrebbero tenere sotto controllo la prostata. Per farlo ci si rivolge normalmente all’urologo, che può suggerire diversi tipi di esami. In assenza di sintomi importanti o di sospetti clinici, questi esami andrebbero ripetuti con ricorrenza annuale.
Tra i più comuni c’è l’ esplorazione digito-rettale (DRE), un esame obiettivo che consente al medico di valutare le dimensioni, la forma e la consistenza della prostata. Viene consigliato anche il dosaggio del PSA, che, come abbiamo visto, è una proteina prodotta esclusivamente dalle cellule prostatiche, e che può essere rilevata con un semplice prelievo di sangue.
Analizzato da solo, il valore di PSA ha poco significato, ma bisogna considerare il suo andamento nel tempo, ed esso può comunque rappresentare un campanello di allarme per possibili patologie riguardanti la prostata.
Altri esami che spesso vengono utilizzati sono l’ ecografia transrettale (TRUS) e la biopsia della prostata.
I sintomi prostatici che andrebbero sempre riferiti al medico riguardano prevalentemente il sistema urinario, ma anche la sfera sessuale, e possono essere:
Nel caso della prostatite, questi sintomi possono essere aggravati dalla comparsa di febbre e brividi, dovuti ad una infezione.
Ricordiamo che i sintomi a carico della prostata spesso sono curabili e benigni, in ogni caso bisogna tenerli sotto controllo e parlarne apertamente con il proprio medico.