Biopsia

BIOPSIA

19 Aprile 2021

La biopsia è un esame medico diagnostico che consiste nel prelievo di un campione biologico (parte di un tessuto o un solo frammento) per poterlo analizzare in laboratorio.

Potrebbe essere prescritta nei casi in cui ad un primo test, di solito non invasivo, il tessuto esaminato risulti alterato rispetto al normale. La biopsia, infatti, serve a chiarire un sospetto diagnostico, e non necessariamente la presenza di un tumore.

Il tessuto anomalo può essere definito una lesione, un tumore o una massa. La presenza di questa anomalia di natura ignota viene solitamente rilevata al tatto dal medico durante una visita, per esempio con l’esplorazione digito rettale della prostata, oppure per mezzo di un esame di imaging, come per esempio una ecografia.

La biopsia non viene utilizzata solo per comprendere le anomalie nei tessuti, ma anche per valutare la diffusione di un tumore o i casi in cui un organo trapiantato viene rigettato. Utilizzo a fini diagnostici, dunque, ma anche allo scopo di valutare altri tipi di problemi e scegliere il percorso terapeutico più idoneo.

Esistono diversi tipi di biopsia, tra i quali ricordiamo in particolare:

  • agobiopsia o biopsia per aspirazione, che utilizza un ago per asportare i campioni tissutali; la dimensione dell’ago varia in base alla quantità di tessuto che è necessario prelevare;
  • biopsia guidata da tomografia computerizzata (TAC), in cui il medico utilizza la TAC per determinare la posizione esatta in cui inserire l’ago;
  • biopsia ultrasuono-guidata, in cui il medico direziona l’ago con l’aiuto di un ecografo;
  • biopsia ossea, che preleva tessuto dalle ossa e può essere effettuata mediante agobiopsia oppure “a cielo aperto”, ovvero mediante un vero e proprio intervento chirurgico sotto anestesia generale;
  • biopsia del midollo osseo, effettuabile ambulatorialmente o in day hospital, viene eseguita mediante l’inserimento di un ago;
  • biopsia della prostata, in cui l’ago viene inserito per prelevare diversi campioni di tessuto dalla ghiandola prostatica, e il medico osserva il posizionamento dell’ago con l’utilizzo di una sonda endoscopica (che contiene una telecamera miniaturizzata) inserita nel retto del paziente;
  • biopsia chirurgica o incisionale, può essere eseguita sia “a cielo aperto” sia in laparoscopia, e serve per raggiungere quei tessuti collocati in aree del corpo difficili da raggiungere;
  • biopsia escissionale, in cui si effettua un’incisione per rimuovere l’intera area sospetta, compresi i tessuti sani circostanti;
  • biopsia cutanea o biopsia punch, in cui il medico utilizza un bisturi cilindrico monouso detto PUNCH, ruotandolo per asportare sezioni circolari di tessuto cutaneo.

In base al tipo di biopsia che verrà effettuato, si può decidere quale tipo di anestesia utilizzare tra:

  • anestesia locale, ovvero un’iniezione che va ad intorpidire l’area che verrà sottoposta a biopsia;
  • sedazione cosciente (sedo-analgesia), detta anche anestesia monitorata, serve a rilassare il paziente, che rimane sveglio durante la procedura, e può accompagnare l’anestesia locale;
  • sedazione generale, meglio conosciuta come anestesia generale, rende il paziente incosciente durante tutta la biopsia.

La preparazione del paziente ad una biopsia varia in base al tipo di esame che viene effettuato e alla sede del tessuto da prelevare. In alcuni casi è necessario il digiuno e la sospensione delle terapie farmacologiche in corso. È importante che il paziente riferisca al medico eventuali patologie, allergie o reazioni ai farmaci che potrebbero influenzare la scelta dell’anestetico da somministrare.

In base a dove è localizzato il tessuto anormale da esaminare, può variare l’efficacia della biopsia. Allo stesso modo, esistono biopsie più invasive di altre: se la porzione di tessuto da asportare si trova in una zona difficile da raggiungere e richiede un intervento chirurgico, verrà effettuata in ospedale sotto anestesia locale o generale.

La biopsia può produrre degli effetti collaterali e alcuni rischi, seppure rari, quali infezioni, dolore persistente, febbre, danneggiamento involontario delle aree limitrofe, sanguinamento copioso e ingrossamento della zona sottoposta ad esame. Il paziente deve essere correttamente informato sui vantaggi e i rischi della procedura, così come sul suo svolgimento.

Dopo una biopsia, quando l’effetto dell’anestesia scompare, è frequente provare una sensazione di dolore e indolenzimento nella parte interessata. Il periodo di ripresa delle normali funzioni dipende dal tipo di biopsia, dalla sede in cui è stata eseguita e dal tipo di anestesia somministrata.

Il campione o i campioni prelevati in sede di biopsia vengono inviati all’anatomopatologo che li analizza al microscopio e studia il tipo di cellule, la loro forma e il loro comportamento, fino a riuscire a diagnosticare quale sia il problema. In caso di tumore, l’anatomopatologo sarà in grado di identificare il tipo di neoplasia e la sua natura benigna, quindi non cancerogena, oppure maligna, ovvero cancerogena e in grado di estendersi in altre parti del corpo.

Può capitare che i tessuti prelevati non siano sufficienti o abbastanza chiari da permettere la diagnosi. In questi casi la biopsia viene normalmente ripetuta o si sceglie di effettuare altri tipi di biopsie o altri esami.

FONTI

Martin LJ, What Is a Biopsy?, WebMD, 2017

Biopsy, ASCO Cancer.Net, 2017

Biopsy: Types of biopsy procedures used to diagnose cancer, Mayo Clinic, 2016

Biopsies – Overview , Radiology Info, 2017

Biopsy, National Health Service, 2015

What is a Biopsy? Urology Care Foundation, 2018

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