La psoriasi in primavera: attenzione allo stile di vita

La primavera è per tutti un momento di ritrovata serenità, dopo il freddo invernale. Anche per chi è affetto da psoriasi può essere un buon momento dell’anno, a patto che la si affronti in modo responsabile. Spesso i pazienti attendono la bella stagione perché, per esperienza, sanno che le temperature più miti e la maggiore umidità atmosferica possono aiutare a ridurre secchezza e prurito. Del resto l’esposizione solare può realmente contenere le manifestazioni della psoriasi, ma a patto che avvenga con moderazione.

Attenzione anche al sole primaverile

È infatti importante iniziare a stare al sole già in primavera, e non soltanto ad agosto: l’irradiazione a marzo e ad aprile non è ancora troppo intensa come in estate. Occorre inoltre stare al sole progressivamente, dapprima pochi minuti al giorno per arrivare poi a un massimo di 15. Ovviamente già in primavera vanno evitate le ore più calde ed è necessario usare una protezione solare (almeno 30) su tutto il corpo. Ad ogni modo, è sempre opportuno sentire il parere del dermatologo prima di esporti al sole: anche se in primavera il caldo è ancora sopportabile, i raggi solari su una pelle problematica potrebbero già giocare brutti scherzi. Ricordiamo che anche in primavera, specie per chi ha qualche chilo in più, la temperatura corporea sale e dunque si suda. Purtroppo però il sudore, al contrario del sole, può peggiorare bruciore, prurito e desquamazione: già da marzo preferiamo quindi abiti sufficientemente traspiranti, realizzati in fibre naturali. Inoltre curiamo l’igiene con detergenti adatti a detergerci dal sudore evitando al contempo di irritare la pelle: anche da questo punto di vista è importante chiedere consiglio al dermatologo.

Occhio agli insetti

La primavera è il risveglio della natura, e quindi anche degli insetti. Se questi sono un fastidio per tutti, possono essere realmente pericolosi per chi è affetto da psoriasi. Per una pelle delicata e debilitata, le punture di zanzare o di moscerini rappresentano infatti microscopici traumatismi che possono dar luogo a nuove lesioni nel punto in cui l’insetto ci ha punti: si tratta del fenomeno di Koebner, ben noto ai dermatologi. Ecco quindi che proteggersi dagli insetti non è solo utile, ma necessario. Per farlo usiamo indumenti che, specie quando siamo all’aperto, ci coprano il più possibile ed evitiamo in ogni caso di stare nella natura nelle ore serali. In giardino, invece, possiamo difenderci con la citronella. Quanto ai prodotti repellenti da spruzzare sulla pelle? Parliamone con il dermatologo: sicuramente ci saprà indicare quello più indicato per la nostra specifica condizione. E qualora un insetto ci punga, non grattiamoci: per alleviare il fastidio usiamo lozioni naturali, anch’esse suggerite dal medico.

Un aiuto da alimentazione e attività fisica

In primavera prendiamo cura della nostra pelle con alimenti adatti alla stagione: ad esempio antiossidanti come la vitamina C e la E sono ottimi sia assunti tramite la dieta che sotto forma di integratori. Approfittiamo poi della bella stagione per fare attività fisica commisurata a età, condizioni fisiche sistemiche e dermatologiche: questa ha il pregio di consentirci un rilassamento mentale, così importante nei pazienti affetti da malattie infiammatorie come la psoriasi. Mantenerci in movimento, ci consente di prevenire il sovrappeso: in questo modo possiamo prevenire condizioni frequentemente presenti nei pazienti psoriasici come diabete e ipertensione e, al contempo, riduciamo il rischio di patologie muscoloscheletriche e reumatologiche.