Per molte persone il massaggio rappresenta un momento particolarmente rilassante. Ma fa bene anche a chi è affetto da artrite psoriasica? In linea generale non ci sono specifiche controindicazioni, anche se alcune precisazioni vanno fatte. Prima di tutto una: i massaggi non sono una forma di fisioterapia. Una terapia fisica e riabilitativa è sicuramente una pratica estremamente utile per i pazienti affetti da malattie infiammatorie a carico delle articolazioni, ma è svolta da personale che ha seguito un percorso accademico specifico che comprende una perfetta conoscenza anatomica dell’apparato muscolo-scheletrico.
Ciò non vale per i massaggiatori, la cui attività non rientra infatti nelle pratiche sanitarie anche se può avere un ottimo impatto sulla qualità di vita di chi soffre di artrite psoriasica. Inoltre laddove la fisioterapia si propone di ridurre la sintomatologia dolorosa e la rigidità, il massaggio ha un impiego più ampio e meno focalizzato sul sintomo. In ogni caso né fisioterapia né tantomeno i massaggi possono in alcun modo sostituirsi alle terapie prescritte dal Reumatologo.
Alcuni studi hanno dimostrato come anche un “semplice” massaggio possa essere utile in termini di qualità di vita generale per i pazienti con artrite psoriasica: può anch’esso dimostrarsi utile a ridurre il dolore ma, soprattutto, a controllare lo stress psicofisico associato migliorando così anche il sonno. È comunque buona norma, prima di dedicarsi al massaggio, parlarne con il Reumatologo curante così da capire se e come iniziare una serie di sessioni di massaggi e con quali tecniche, anche in funzione della fase di malattia in cui ci si trova. Del resto se è vero che un massaggio fatto male e magari in un momento di forte attività infiammatoria può essere dannoso, a volte i pazienti possono privarsene del tutto soltanto per paure magari immotivate.
È molto difficile che un massaggio possa alterare la storia naturale della malattia o che possa essere dannoso per le articolazioni. Ugualmente è difficile che il contatto delle mani del massaggiatore con la pelle possa scatenare nuove lesioni psoriasiche, come accade nel cosiddetto ““fenomeno di Koebner”. Ciò vale tanto per i pazienti che presentano solo artrite psoriasica quanto per quelli che evidenziano anche lesioni cutanee. Ovviamente dobbiamo poter essere certi della formazione del nostro massaggiatore: in questo senso, non facciamoci problemi a chiedere come e dove ha studiato e a parlare con lui della nostra patologia, indicandogli magari i punti del corpo dove sentiamo maggiormente dolore.
C’è però anche un dato incontrovertibile: i pazienti con artrite psoriasica sono maggiormente a rischio di ansia e depressione e molti studi hanno dimostrato come il massaggio sia in grado di contenere questi disturbi.Tra gli altri, lo ha chiarito ad esempio uno studio pubblicato nel 2010 dal Journal of Clinical Psychiatry. In questo senso dobbiamo ricordare che il massaggio si propone prima di tutto di generare un benessere totale che, di riflesso, può portare benefici anche sulla sintomatologia dolorosa e sulla rigidità articolare, passando attraverso il rilassamento, la consapevolezza del proprio corpo e il contatto fisico.