Esiste un legame tra psoriasi e cancro? Il tema è dibattuto da molto tempo ma i risultati sono ben lontani dall’essere definitivi. Alcune indagini sembrano avvalorare l’ipotesi di un legame tra le due patologie. Già nel 2019, ad esempio, uno studio britannico pubblicato su Jama Dermatology e condotto analizzando i risultati di 58 studi aveva rilevato un aumento di rischio di sviluppare il cancro nei pazienti psoriasici. In particolare la metanalisi faceva riferimento ad alcune specifiche forme tumorali: colon, rene, laringe, fegato, linfomi Hodgkin e non-Hodgkin, esofago, bocca e pancreas. Inoltre la ricerca aveva rilevato come i pazienti con forme gravi di psoriasi che sviluppavano un cancro hanno un maggiore rischio di decesso. Lo studio non dimostrava però la ragione di questa correlazione, anche se le ipotesi sono diverse. Da un lato la psoriasi è una malattia autoinfiammatoria e come tutte le patologie di questo tipo è nota una maggiore incidenza di tumori rispetto alla popolazione generale: alla base dei meccanismi autoinfiammatori c’è infatti un malfunzionamento del sistema immunitario, lo stesso che presiede al controllo della carcinogenesi, ovvero lo sviluppo di cellule tumorali.
Ma non è tutto: gli psoriasici hanno anche una maggiore incidenza di sindrome metabolica, nota per essere un fattorie di rischio di diverse patologie tra cui quelle oncologiche. Alcune terapie impiegate per trattare la psoriasi, inoltre, potrebbero aumentare di poco il rischio di alcune forme tumorali. Nel 2020 un’altra metanalisi pubblicata sempre da Jama Dermatology aveva aggiunto ulteriori tasselli dimostrando che chi soffre di una forma grave di psoriasiha un rischio maggiore del 22 per cento di sviluppare un tumore rispetto alla popolazione generale.
Detto ciò va però detto che questi risultati sono ben lontani dall’essere definitivi. Esistono infatti altri studi che non hanno rilevato dati sufficienti a dimostrare una maggiore prevalenza di tumori nelle persone con psoriasi. Resta però vero che il controllo dei fattori di rischio per lo sviluppo di neoplasie – che dovrebbe riguardare tutti – certamente deve essere preso in considerazione anche e soprattutto da soggetti affetti da malattie croniche e in particolare di tipo autoinfiammatorio. Per questo è tassativo per gli psoriasici interrompere il fumo di sigaretta, che peraltro ha un impatto negativo sulla psoriasi stessa. Inoltre occorre ridurre il consumo di alcol e mantenere uno stile di vita basato su un’ alimentazione sana, ricca di fibre e povera di grassi, anche per contrastare la sindrome metabolica che rappresenta essa stessa un fattore di rischio per le patologie neoplastiche.
Ovviamente tutti i pazienti cronici, oltre a tenere sotto controllo la loro patologia, devono eseguire gli screening di prevenzione suggeriti per loro dal medico. Accanto alle visite dermatologiche utili anche a individuare precocemente eventuali lesioni sospette, quali nei da asportare, sarà il medico a segnalare i controlli periodici più utili quali mammografie o colonscopie. Naturalmente anche il rischio cardiovascolare va ridotto: accanto all’alimentazione, esami di laboratorio di routine ed eventuali indagini cardiologiche potrebbero essere utili per chi è affetto da psoriasi.