I pazienti affetti da psoriasi possono aver sentito nominare un’altra malattia che, almeno superficialmente, potrebbe apparire analoga: il lupus eritematoso sistemico (abbreviato in LES), o semplicemente lupus. Anche questa patologia colpisce infatti la pelle, tuttavia come (e più) della psoriasi coinvolge anche diversi altri organi e apparati. Patologia del tessuto connettivo, il lupus si manifesta con eritemi e danni alle mucose: uno dei segni più tipici è il cosiddetto eritema a farfalla, un’eruzione cutanea sul volto che investe guance e zigomi assumendo l’aspetto di due ali simmetriche. Altre manifestazioni dermatologiche, che possono rendere simili lupus e psoriasi, comprendono lesioni cutanee e papule su varie aree del corpo talvolta accompagnate da ulcerazioni alle mucose, lesioni nelle zone esposte al sole.
I sintomi del lupus tuttavia sono moltissimi e variano enormemente da paziente a paziente. Nelle forme più lievi la malattia causa infiammazione alla pelle, mentre nei casi più seri possono comparire anche febbre, stanchezza, alopecia, danni renali, dolori articolari simili a quelli delle patologie articolari, deficit di attenzione, crisi epilettiche, pericarditi e pleuriti. Patologia molto più diffusa tra le donne – colpisce il sesso femminile nell’80 per cento dei casi circa – insorge più frequentemente tra i 15 e i 40 anni di età.
Il lupus è una malattia autoimmune e quindi, come la psoriasi, ha un’origine infiammatoria. Ciò spiega sintomi così diversi tra loro, che spesso ricordano quelli prodotti da molte altre malattie autoinfiammatorie e autoimmuni come appunto la psoriasi, ma anche l’ artrite psoriasica e l’artrite reumatoide. Così come la psoriasi, che può portare con sé manifestazioni articolari, anche il lupus nel 90 per cento dei casi può dar luogo ad artralgie e a poliartriti causa di dolore, stanchezza, affaticamento e, nei casi più gravi, deformazioni ossee.
Oltre a un diverso interessamento di organi e apparati, le due patologie si differenziano però sotto vari aspetti. Prima di tutto il lupus eritematoso sistemico è molto più raro rispetto alla psoriasi: secondo dati americani, negli Usa vivono un milione e mezzo di pazienti con lupus contro i 7 milioni e mezzo di psoriasici. Inoltre le donne nere hanno un rischio maggiore rispetto alle caucasiche di sviluppare il lupus, dato non rilevato nella psoriasi. Diversi sono anche i fattori ambientali scatenanti: nel lupus eritematoso sistemico l’esposizione solare può essere pericolosa, laddove nella psoriasi ha invece un effetto protettivo (a patto che siano impiegati gli adeguati schermi solari). Nella psoriasi sembrano avere un ruolo trigger i traumi cutanei, causa del noto fenomeno di Koebner, che invece non hanno lo stesso effetto nella progressione del lupus. In entrambi i casi però ci troviamo di fronte a patologie croniche, caratterizzate da un andamento che alterna fasi di attività di malattia e fasi di remissione. Anche sotto il profilo del trattamento, che in alcuni casi può far uso di terapie analoghe, la situazione è per molti versi simile: un inquadramento corretto e un approccio specialistico multidisciplinare consentono oggi ai pazienti di entrambe le patologie buone prospettive in termini di qualità di vita.