Ipertensione arteriosa polmonare (PAH) e gravidanza

Ipertensione arteriosa polmonare (PAH) e gravidanza. Avvertenze e raccomandazioni

Le attuali linee guida internazionali sconsigliano alle donne con ipertensione arteriosa polmonare (PAH) di sottoporsi ad una gravidanza.
Tuttavia, nonostante i rischi per la madre e per il nascituro, alcune donne con PAH decidono di rimanere incinte, dato il desiderio di avere una famiglia.

I principali aspetti nella gestione della PAH in gravidanza possono essere riassunti, sommariamente, come segue.

  1. Nel caso in cui una donna con PAH rimanga incinta, è necessario che sia subito indirizzata a un centro specialistico che dimostri esperienza nella gestione della PAH in gravidanza.
  2. A quel punto, le verrà offerta una consulenza, al fine di fornire tutte le informazioni utili al riguardo. Non bisogna dimenticare, infatti, che il rischio di mortalità durante la gravidanza o di complicanze post-parto per la donna e per il bambino restano comunque elevate, ed è pertanto necessario che le pazienti prendano decisioni informate e consapevole sul futuro della propria gravidanza.
  3. In generale, la gravidanza di una donna con PAH è gestita tramite un approccio multidisciplinare, che prevede una stretta collaborazione fra specialisti dell’ipertensione polmonare, ostetriche e neonatologi.
  4. Insieme alla paziente, verrà redatto un programma di monitoraggio della gravidanza, che includa la modalità e il periodo del parto.
  5. Durante questo periodo, le donne saranno sottoposte a regolare monitoraggio ecocardiografico e a regolare monitoraggio del feto, per valutare eventuali ritardi nello sviluppo.

Le donne con PAH che desiderano rimanere incinte, devono tenere in considerazione che il secondo trimestre della gravidanza è critico. In questa fase, è talvolta appropriato che le pazienti siano ricoverate in ospedale, dato il rischio di parto prematuro e di complicazioni emodinamiche. Il monitoraggio della madre e del neonato deve poi proseguire anche nel periodo post-parto.

Quanto esplicitato non rappresenta, in alcun modo, raccomandazioni cliniche, e hanno il solo scopo di indirizzare le pazienti con sospetta gravidanza verso un consulto specialistico.

Per approfondire questo argomento, è possibile fare riferimento al seguente documento: https://err.ersjournals.com/content/25/142/431

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