La riabilitazione fisica è una proceduta sottoutilizzata nei pazienti con Ipertensione Arteriosa Polmonare (PAH), nonostante migliori le capacità di svolgere attività fisica e la qualità della vita.
In uno studio del 2020, Cascino e
colleghi hanno indagato l'associazione tra (1) le caratteristiche del
paziente e (2) le barriere percepite dal paziente, in relazione alla
possibilità di sottoporsi a riabilitazione fisica negli Stati Uniti. Gli
autori dello studio hanno condotto un'indagine trasversale su pazienti
con PAH o ipertensione polmonare tromboembolica cronica che hanno
partecipato a un meeting internazionale sulla PAH.
I fattori di predizione della
raccomandazione della riabilitazione fisica includevano sesso, indice di
massa corporea, percezione soggettiva dello status socioeconomico, tipo
di assicurazione, età, classe funzionale dell'Organizzazione Mondiale
della Sanità, nonché le barriere percepite dai pazienti, valutate
utilizzando la Cardiac Rehabilitation Barriers Scale.
Tra i 65 partecipanti, quelli
localizzati nel terzile inferiore della distribuzione dello status
socioeconomico (percezione soggettiva) avevano minori probabilità di
essere inviati alla riabilitazione fisica, rispetto ai partecipanti
localizzati nel terzile superiore (odds ratio 0,22, intervallo di
confidenza al 95%: 0,05 0,98, p=0,047). Numerose barriere percepite dal
paziente sono state associate a ridotte probabilità di essere inviati
alla riabilitazione fisica.
Per ogni aumento di 1 unità (per
ciascuna tipologia di barriera) segnalata su una scala Likert a cinque
punti (1=profondamente in disaccordo, 5=profondamente d’accordo), le
probabilità che la riabilitazione fisica fosse raccomandata erano
ridotte: dell'85%, perché "il mio medico non lo riteneva necessario";
dell'85% perché "preferisco prendermi cura della mia salute da solo, non
in gruppo"; del 78% perché "molte persone con problemi cardiaci e
polmonari non ne fanno uso, e stanno bene"; e del 78% perché "non sapevo
della riabilitazione fisica". Un incremento di 1 unità per la
sottoscala “mancata percezione del bisogno” e il punteggio complessivo
delle barriere erano associati a una riduzione delle probabilità di
raccomandazione del 92% e del 77%, rispettivamente. Gli autori hanno
dunque concluso che uno status socioeconomico basso (percezione
soggettiva) e le barriere associate alla necessità percepita di
riabilitazione fisica si accompagnavano a una diminuzione dell’invio
alla riabilitazione stessa.
Questi dati suggeriscono la necessità di esplorare gli interventi per promuovere la raccomandazione della riabilitazione fisica tra i pazienti con uno status socioeconomico basso e sensibilizzare maggiormente sulla necessità di tale terapia.
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Cascino TM et al. Pulm Circ. 2020 Dec 8;10(4):2045894020974926.