All’inizio della pandemia da COVID-19, si è dibattuto riguardo la
possibile percezione di un basso rischio di sviluppare una grave
infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti affetti da ipertensione arteriosa
polmonare (PAH). Da notare, inoltre, come i centri specialistici di
riferimento per la PAH non abbiano registrato un numero particolarmente
elevato di pazienti PAH positivi al COVID-19 e diverse ipotesi sono
state formulate a riguardo.1
Nel Dicembre 2020 è stato pubblicato su Annals of the American
Thoracic Society un sondaggio preliminare sull’impatto della pandemia da
COVID-19 in pazienti con ipertensione arteriosa polmonare (PAH) e con
ipertensione polmonare tromboembolica cronica (CTEPH).2
Cinquantotto (58) centri accreditati dalla Pulmonary Hypertension
Association (PHA) hanno risposto al sondaggio. L’incidenza cumulativa
del COVID-19 in soggetti con PAH/CTEPH era pari a 2,9 casi per 1000
pazienti, un valore simile a quello registrato nella popolazione
generale degli Stati Uniti. Tuttavia, sul totale dei pazienti con
PAH/CTEPH e diagnosi di COVID-19, il 30% era andato incontro a
ospedalizzazione e il 12% a decesso. Queste percentuali, quando messe a
confronto con quelle registrate sulla popolazione generale, risultano
più elevate.2
Importanti osservazioni e riflessioni sono possibili: fermo restando
che il numero totale di pazienti con PAH/CTEPH diagnosticati per
COVID-19 rilevato è stato relativamente basso, questa popolazione di
pazienti è intrinsecamente fragile e le conseguenze dell'infezione
virale sono complessivamente più gravi rispetto alla popolazione
generale.2
Il sondaggio ha, inoltre, evidenziato la drastica riduzione del
numero di accessi alle visite di follow-up da parte dei pazienti
PAH/CTEPH.2 Ad oggi, non è facile prevedere le conseguenze a lungo
termine sulla gestione e cura della PAH e della CTEPH di tale
perturbamento nei controlli ambulatoriali clinici, laboratoristici e
strumentali, sebbene sia evidente il suo impatto negativo.2
Evidenze alla mano, la cura in ambito clinico è stata colpita in modo considerevole e rimane evidente l’impatto negativo della pandemia sui pazienti PAH/CTEPH.
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1. Farha S & Heresi GA. Ann Am Thorac Soc. 2020 Dec; 17(12): 1528–1530.
2. Lee JD et al. Ann Am Thorac Soc. 2020 Dec;17(12):1576-1582.