La valutazione periodica delle condizioni di salute è un
aspetto fondamentale nella gestione dell’ipertensione arteriosa
polmonare (PAH). Lo evidenziano il professor Nazzareno Galiè e colleghi
in un articolo in cui si spiega l’importanza dell’esecuzione di alcuni
test diagnostici per valutare il profilo di rischio complessivo di un
paziente.
Il monitoraggio dello stato di rischio
nel tempo può fornire informazioni importanti su come si sita
comportando la malattia e aiutare a capire se siano necessarie
delle modifiche nelle cure prescritte. Studi clinici hanno identificato
diversi approcci convalidati che i medici utilizzano per valutare il
rischio nei pazienti con PAH, tra cui la tabella di valutazione del
rischio delle linee guida della Società Europea di Cardiologia e della
Società Europea delle Malattie Respiratorie e il punteggio di rischio
del registro statunitense REVEAL.
Per valutare la condizione di
rischio vanno condotti alcuni test che, mettendo insieme entità dei
sintomi, parametri di funzionalità cardiovascolare, capacità di
esercizio e i valori nel sangue di alcuni biomarcatori, permettono di
avere un quadro complessivo della situazione. Un basso profilo di
rischio è associato a una migliore prognosi, a un minor numero di
sintomi e alla capacità di svolgere più attività quotidiane per periodi
di tempo più lunghi.
Per questo è necessario che le persone con PAH seguano correttamente le indicazioni dei medici a sottoporsi con regolarità al monitoraggio dell’andamento della loro condizione.
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Galiè N, Channick RN, Frantz RP, et al. Risk stratification and medical therapy of pulmonary arterial hypertension. Eur Respir J.2019;53(1). doi:10.1183/13993003.01889-2018