La vita sessuale dopo il tumore della prostata. Cosa cambia?

La vita sessuale dopo il tumore della prostata. Cosa cambia?

Non solo terapie farmacologiche o chirurgia. Per prendersi cura a 360 gradi di un paziente con tumore della prostata è importante occuparsi anche di altri aspetti, come per esempio l’impatto che la malattia e il suo trattamento possono avere sulla vita sessuale, sia dal punto di vista fisico che da quello psicologico.

Guardando ai numeri della malattia, si comprende la potenziale portata del problema: sono infatti oltre 1,4 milioni le diagnosi di tumore della prostata effettuate ogni anno a livello globale, il 14% circa di tutti i tumori diagnosticati tra gli uomini. In Italia, le stime parlano di 40.500 nuove diagnosi ogni anno, con percentuali di sopravvivenza decisamente elevate, tanto che il 91% dei pazienti è vivo a 5 anni dalla diagnosi. Non basta però “sopravvivere”: conta anche la qualità della vita (QoL), un tema da sempre al centro dell’attenzione dei pazienti e da qualche tempo anche dell’interesse di medici e ricercatori.

Medici e personale sanitario possono aiutare ad affrontare gli eventuali problemi o dubbi dei pazienti, ma gli stessi pazienti giocano un ruolo di primo piano, purché correttamente informati.
Ecco, dunque, alcuni dati aggiornati e qualche consiglio per gestire al meglio la vita sessuale anche in presenza di un tumore della prostata.

L’impatto fisico dei trattamenti

Partendo dagli aspetti più oggettivi, è importante essere consapevoli del fatto che i trattamenti per il tumore della prostata possono influenzare in molti modi la vita sessuale del paziente.

Di seguito alcuni delle possibili conseguenze del trattamento e il loro impatto sulla sessualità dei pazienti, ma per un quadro completo e “cucito su misura” rimane fondamentale consultare il proprio oncologo o il proprio medico di medicina generale.

Chirurgia

  • La prostatectomia radicale, ovvero la rimozione totale della prostata, può danneggiare i nervi che permettono di avere un’erezione. Oggi è possibile effettuare interventi “nerve sparing” che “risparmiano” i nervi, ma non tutti i pazienti sono adatti a questa strategia.
  • Dopo la rimozione della prostata si perde la possibilità di eiaculare: lo sperma continua ad essere prodotto ma non può essere espulso. Ciò non significa che viene meno la possibilità di avere un orgasmo, ma si parla di orgasmo “asciutto” o “secco”, che per alcuni uomini può essere meno soddisfacente.
  • La chirurgia influenza anche la fertilità, ovvero la possibilità di avere figli.

Radioterapia

  • Come la chirurgia, anche la radioterapia può danneggiare i nervi che controllano l’erezione e l’effetto collaterale è in genere tardivo (dopo 3-5 anni dal termine del trattamento).

Terapia ormonale

  • La terapia ormonale per il tumore della prostata punta ad abbassare i livelli di testosterone, con un impatto sulla capacità di raggiungere e mantenere l’erezione e anche sull’intensità del piacere.
  • La riduzione dei livelli di testosterone si traduce anche in una ridotta libido, ovvero un minore interesse per il sesso.
  • Alcuni trattamenti non chirurgici possono modificare qualità e quantità del seme, influenzando la fertilità.

Attenzione però a non generalizzare. Come spiegano gli esperti, l’impatto dei trattamenti per il tumore prostatico sulla vita sessuale dipende da molti fattori come, per esempio, la salute generale del paziente e la sua vita sessuale prima della diagnosi e della terapia.

Curare corpo e mente

Lo stile di vita è uno dei primi aspetti da curare quando si pensa a un percorso di riabilitazione e questo vale anche per la sessualità dopo un tumore della prostata. Fare esercizio fisico, mantenere un peso sano, evitare fumo e alcol sono solo alcuni degli accorgimenti che potrebbero aiutare a migliorare la propria salute, anche sessuale.

Sotto la guida degli specialisti, è possibile inoltre in molti casi recuperare almeno in parte la possibilità di avere un’erezione, che per molti uomini coincide con una vita sessuale soddisfacente: si parla per esempio di “riabilitazione” fisica nel caso di problemi di erezione, ma anche di compresse per favorire l’afflusso di sangue al pene oppure di creme e di impianti.

È possibile intervenire anche sul delicato tema della fertilità. Gli uomini che pensano di voler avere figli in futuro possono valutare la possibilità di prelevare il proprio sperma prima di iniziare i trattamenti e di conservarlo per utilizzarlo in futuro in procedure di procreazione assistita. Il tutto sotto la guida di personale esperto che opera in cliniche specializzate.

Infine, ma non certo meno importante, potrebbe essere molto utile parlare con uno specialista (counsellor, psico-oncologo o anche il proprio medico di base) di come affrontare al meglio i cambiamenti anche psicologici nella vita sessuale che accompagnano il viaggio attraverso la malattia. Non è raro che dopo la diagnosi di tumore della prostata e di fronte agli effetti collaterali del trattamento gli uomini si sentano privati della propria mascolinità. Grazie al sostegno degli specialisti e delle persone care anche questa sensazione può essere superata, con la consapevolezza che, seppur diversa da come era prima, anche dopo un tumore della prostata è possibile vivere una vita sessuale piena e soddisfacente.

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AIOM, AIRTUM, et al. I numeri del cancro in Italia 2022

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City of Hope. How to return to an active sex life after prostate cancer. 27 Giugno 2023.

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