L'ipertrofia prostatica benigna è un fattore di rischio per il cancro alla prostata?

L'ipertrofia prostatica benigna è un fattore di rischio per il cancro alla prostata?

Tra i principali fattori di rischio del cancro alla prostata c'è sicuramente l’età: il rischio di ammalarsi è scarso prima dei quarant'anni, ma cresce sensibilmente dopo i cinquanta.
A questo si aggiunge la familiarità: chi ha un parente consanguineo che ha o ha avuto questa malattia ha due volte la possibilità di ammalarsi rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia.

Concorrono poi gli stili di vita errati, come per tutti i tumori, e in particolare una dieta ricca di grassi saturi, l'obesità e la mancanza di esercizio fisico.

Molti uomini che hanno superato i cinquant’anni temono che anche una condizione molto comune, che colpisce la prostata proprio a partire dalla quinta decade, possa essere un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo del tumore alla prostata: stiamo parlando dell'ipertrofia prostatica benigna (IPB).

Ipertrofia prostatica benigna: sintomi e cause

L'ipertrofia prostatica benigna o iperplasia prostatica benigna consiste in un aumento delle dimensioni della prostata prodotta da vari fattori, in particolare in seguito alle variazioni degli equilibri ormonali che si verificano dopo i quaranta e i cinquant'anni.

Può essere una condizione asintomatica per lungo tempo, fino a che non inizia a manifestarsi con disturbi legati alla minzione. Ciò è dovuto al fatto che la ghiandola ingrossata tende a comprimere l'uretra, condizionando il flusso di urina: il paziente lamenta una difficoltà di svuotamento, con un aumento del residuo di urina nella vescica, uno stimolo impellente a urinare e una maggiore frequenza di minzione.
Spesso chi è affetto da ipertrofia prostatica benigna assiste anche a un "gocciolamento" al termine della minzione: in altre parole, alcune gocce di urina continuano a fuoriuscire anche una volta terminata la minzione.

I pazienti con ipertrofia prostatica sono più a rischio di cancro alla prostata?

Questa condizione è legata a una crescita benigna della ghiandola, diversa dalla crescita maligna del cancro alla prostata.
Esiste una relazione tra le due malattie?
Diversi studi rivelano una correlazione statistica: esiste effettivamente un maggior rischio di cancro alla prostata nei pazienti con ipertrofia prostatica benigna.
Tale correlazione però non è sufficiente a dimostrare che l’ipertrofia causi il cancro: la ragione sembra infatti da ricercare in comuni fattori di rischio, a cominciare dall’età: l'aver superato i cinquant'anni aumenta il rischio di entrambe le patologie.

Una correlazione statistica

Tutto ciò appare evidente, ad esempio, da una metanalisi pubblicata nel 2016 da Medicine in cui si afferma che, nonostante da tempo ci si chieda se l'ipertrofia prostatica benigna sia fattore di rischio per alcuni tumori urologici, come quelli a carico di prostata e vescica, al momento non esistono evidenze per supporre una relazione causale.

L'indagine, basata sull'analisi di 16 studi caso-controllo e di 10 studi di coorte, ha portato alla conclusione che l'ipertrofia prostatica benigna appare associata a un aumento di incidenza di tumore alla prostata e alla vescica. Inoltre l'analisi tra i sottogruppi per provenienza etnica ha rilevato che tale associazione è molto più evidente negli uomini asiatici.

Ipertrofia prostatica e tumore alla prostata: stessi fattori di rischio

L'ipotesi di questa correlazione statistica è che le due patologie si manifestino spesso negli stessi pazienti per ragioni di comuni fattori di rischio, come appunto l'età.
Peraltro, accanto agli aspetti epidemiologici, sempre più evidenze indicano come fattori ormonali, infiammatori e collegati alla sindrome metabolica possano giocare un ruolo favorente nell'insorgenza sia dell'ipertrofia prostatica benigna che del cancro alla prostata, senza tuttavia giungere all'evidenza che la prima patologia sia concausa o fattore di rischio della seconda.

Verso migliori forme di screening

Tale ipotesi è suggerita anche da altri studi. Già nel 2014 una ricerca pubblicata dall'Indian Journal of Urology giungeva alla conclusione che l'ipertrofia prostatica benigna e il cancro alla prostata sono tra loro collegati da fattori genetici, ormonali e infiammatori che suggeriscono un comune substrato fisiopatologico favorente le due patologie, ma ancora una volta senza poter dimostrare un rapporto di causalità.

Pertanto, se è certo che queste evidenze non devono spaventare i pazienti con ipertrofia prostatica benigna, è comunque importante sottolineare che esse devono essere considerate utili nel guidare verso migliori strategie di prevenzione e screening del tumore alla prostata.

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Benign prostatic hyperplasia (BPH), Mayo Clinic

Benign prostate enlargement, Overview, NHS

Dai X et al, Benign Prostatic Hyperplasia and the Risk of Prostate Cancer and Bladder Cancer: A Meta-Analysis of Observational Studies. Medicine (Baltimore). 2016 May;95(18):e3493. doi: 10.1097/MD.0000000000003493. PMID: 27149447; PMCID: PMC4863764.

Miah S, Catto J, BPH and prostate cancer risk. Indian J Urol. 2014 Apr;30(2):214-8. doi: 10.4103/0970-1591.126909. PMID: 24744523; PMCID: PMC3989826.

Tumore della prostata, Airc


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