L’esercizio fisico è un’arma in più contro il tumore

LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA

L’esercizio fisico è un’arma in più contro il tumore

Perché generalmente i pazienti oncologici, così come anche quelli colpiti da altre patologie, se svolgono un regolare esercizio fisico possono avere una prognosi migliore di quelli meno attivi? È vero che l’attività fisica promuove l’azione del…

» Perché generalmente i pazienti oncologici, così come anche quelli colpiti da altre patologie, se svolgono un regolare esercizio fisico possono avere una prognosi migliore di quelli meno attivi? È vero che l’attività fisica promuove l’azione del sistema immunitario? Secondo uno studio del Karolinska Institutet di Stoccolma sarebbe proprio così, e i ricercatori coinvolti hanno provato a dare una spiegazione a questo fenomeno.

Sono innanzitutto partiti da due osservazioni: 1) negli animali l’esercizio fisico contribuisce a bloccare, o per lo meno a mettere installo, la progressione di un tumore; 2) i pazienti che fanno esercizio fisico sembrano avere prognosi migliori.

Tuttavia, quando si vuole capire l’effetto di un determinato comportamento o intervento, l’osservazione da sola non basta, ma deve essere supportata da prove scientifiche, quali per esempio un cambiamento in un processo o un meccanismo biologico o molecolare che lo spieghi o, per lo meno, che ne fornisca una illustrazione razionale.

Gli scienziati svedesi hanno pertanto preso in esame un gruppodi topi con un tumore. A metà del campione, come documentano su eLife, è stata data la possibilità di correre ed allenarsi sulla ruota girevole, mentre l’altra metà non ha avuto questa libertà e gli animali sono rimasti inattivi. Quando i ricercatori hanno esaminato più attentamente cosa questo comportasse per la salute degli animali, hanno notato una riduzione nella progressione del tumore e anche una minore mortalità tra gli individui del primo gruppo rispetto a quelli del secondo.

Se ciò confermava le osservazioni di partenza, gli scienziati si sono spinti oltre, per capire cosa avesse determinato questo effetto nei topi “attivi”. Partendo dall’ipotesi che la risposta dovesse essere in alcuni cambiamenti che potevano essersi verificati nelle cellule delsistema immunitario, gli studiosi sono andati a esaminarle. E hanno prestato particolare attenzione a un gruppo di globuli bianchi, chiamati cellule T CD8, che hanno una funzione specifica contro le cellule tumorali e attivano una risposta naturale dell’organismo volta a ostacolare la progressione del tumore.

Per verificare che fossero proprio queste cellule ad essere interessate dall’effetto dell’esercizio fisico e, di conseguenza, responsabili della migliore risposta al tumore, hanno provato a trasferirne alcune ai topi “sedentari”, prelevandole dai topi “allenati”. Sono così riusciti a riscontrare anche nel gruppo meno attivo un miglioramento generale delle condizioni di salute.

Cosa è cambiato dunque in queste cellule da renderle più efficaci nella loro funzione di difesa? Per capirlo, gli studiosi hanno isolato cellule T, campioni di sangue e tessuti dopo una sessione di allenamento e hanno misurato i livelli di metaboliti comuni prodotti nei muscoli e riversati nel plasma durante lo sforzo fisico.

Secondo le loro osservazioni, alcuni di questi metaboliti, come ad esempio il lattato, avrebbero alterato il metabolismo delle cellule T e aumentato la loro attività e, più in generale, il metabolismo delle cellule T degli animali allenati risultava alterato rispetto a quello delle cellule T degli animali a riposo.

«La nostra ricerca mostra che l'esercizio fisico influisce sulla produzione di diverse molecole e metaboliti che attivano le cellule immunitarie che combattono il cancro e che quindi avrebbero la capacità di inibirne la crescita», ha concluso Helene Rundqvist, docente di biologia cellulare e molecolare presso il Karolinska Institutet e prima autrice dello studio.

Questo studio è applicabile ai topi, ma anche gli esseri umani sono soggetti allo stesso fenomeno? A quanto pare sì, anche se sono necessari ulteriori studi. Sempre i ricercatori svedesi, infatti, hanno replicato l’esperimento su un piccolo campione di otto uomini sani. E, sebbene non sia stato possibile osservare l’effetto su un eventuale tumore, in questo caso i ricercatori hanno misuratol’effetto di 30 minuti di esercizio intenso su una cyclette, riscontrando nel sangue dei partecipanti gli stessi metaboliti rilasciati nei topi in seguito all’attività fisica.

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Bibliografia e Fonti:

Molin A. Study shows how exercise stalls cancer growth through the immune system, Karolinska Institutet News, 26 Ottobre 2020.

Rundqvist H, VeliçaP, BarbieriL, et al. Cytotoxic T-cells mediate exercise-induced reductions in tumor growth. eLife, 2020; 9: e59996. doi: 10.7554/eLife.59996.

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