Invalidita civile semplificazione estesa a Lazio e Puglia

LEUCEMIA LINFATICA CRONICA

Invalidita civile semplificazione estesa a Lazio e Puglia

L’iter che deve seguire un paziente a cui viene diagnosticato un tumore per poter ottenere la certificazione di invalidità può essere lungo e scoraggiante. Il paziente deve sottoporsi a numerose visite di verifica del suo stato di salute e…

» L’iter che deve seguire un paziente a cui viene diagnosticato un tumore per poter ottenere la certificazione di invalidità può essere lungo e scoraggiante. Il paziente deve sottoporsi a numerose visite di verifica del suo stato di salute e rimbalzare dallo studio dell’oncologo a quello del medico di base a quello dove avviene poi la visita di accertamento. Per questo motivo già nel maggio 2018 la Regione Lazio, l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena IFO di Roma e l’INPS avevano firmato un protocollo d’intesa e avviato una sperimentazione di 18 mesi per semplificare questo percorso. Sperimentazione che ora sarà estesa ad altre Regioni.

Come fa il protocollo a facilitare questo percorso?

Normalmente dopo una visita oncologica in cui un paziente riceve una diagnosi di tumore, questi deve recarsi dal proprio medico di base con una relazione da parte dell’oncologo ed è il medico di base che deve inviare un certificato introduttivo per avviare la procedura di richiesta del riconoscimento dell’invalidità.

Grazie a questo protocollo è invece l’oncologo stesso dell’IRE - IFO, dotato di apposito codice PIN necessario ad accedere al portale INPS dedicato, a poter inviare un Certificato Oncologico Introduttivo contenente tutte le informazioni necessarie per valutazione medico-legale già al momento della diagnosi o della cura. Diminuendo i tempi necessari, il numero di visite (rimane una sola visita INPS prevista) a cui si deve sottoporre il paziente per effettuare la richiesta e la possibilità di errori e confusione lungo il percorso. Inoltre, evita al paziente di dover presentare documenti integrativi alla richiesta come per esempio esami istologici o cartelle cliniche. Infine, come si legge sul sito dell’INPS, «Nei casi di documentata gravità della patologia, tuttavia, il giudizio medico per il rilascio delle prestazioni di invalidità potrà essere espresso agli atti con la certificazione specialistica oncologica della struttura abilitata, evitando quindi anche la visita».

Come dichiarato dall’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, nei 18 mesi in cui è stata in vigore questa sperimentazione, questa nuova procedura ha permesso di ridurre di 19 giorni i tempi di definizione delle pratiche (da 57 a 38 giorni complessivi). Tanto che lo scorso dicembre, allo scadere dei 18 mesi, la sperimentazione è stata rinnovata per un periodo altrettanto lungo e sarà estesa progressivamente a tutto il Lazio.

Non solo il Lazio, anche la Puglia

Alla fine del 2019, prima ancora che la sperimentazione laziale venisse estesa, anche la Regione Puglia ha stilato un accordo simile con l’INPS per l’introduzione del Certificato Oncologico Introduttivo. La Puglia è stata la prima a volere una sperimentazione distribuita sul territorio, individuando strutture in tutta la Regione, una per provincia. Ecco quali: Azienda Ospedaliero Consorziale Policlinico di Bari, Azienda Ospedaliera "OO.RR." di Foggia, IRCCS "Giovanni Paolo II di Bari", IRCCS "De Bellis" di Castellana Grotte, Ospedale "V. Fazzi" di Lecce, Ospedale "Perrino" di Brindisi, Ospedale "Moscati" di Taranto, Ospedale "San Paolo" di Bari, Ospedale "Dimiccoli" di Barletta, Ospedale "Teresa Maselli" di San Severo.

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