MIELOMA MULTIPLO
» Ci sono casi in cui essere “negativi” è una notizia positiva. È il caso, per i pazienti con neoplasie ematologiche, dell’esame per la malattia minima residua, MRD, acronimo derivato dall’inglese Minimal Residual Disease.
MRD, cos’è?
Con il termine malattia minima residua si intende un piccolo numero di cellule cancerose che rimangono nell’organismo durante o dopo il trattamento oncologico. Queste cellule non provocano sintomi o segni evidenti, e si possono individuare solo con alcune tecnologie di laboratorio molto sofisticate in grado di trovare una cellula cancerosa tra un milione di cellule normali. Questi esami vengono eseguiti più volte durante la terapia e nel periodo seguente il trattamento nei pazienti con mieloma multiplo, leucemia linfoblastica acuta e leucemia mieloide acuta.
Perché è importante?
Controllare che ci sia o meno MRD è molto importante, perché può aiutare l’ematologo a capire se il trattamento scelto sta funzionando, oltre che per monitorare la remissione, per capire se il tumore rischia di ripresentarsi ed individuarlo precocemente, in modo da mettere a punto un nuovo piano terapeutico mirato. È un esame adoperato in particolare nel caso dei tumori del sangue come leucemie, linfomi e mielomi.
Secondo uno studio pubblicato nel 2018 su Blood, rivista dell’American Society of Hematology, un risultato di malattia residua minima negativo ha un forte valore prognostico sia per la sopravvivenza libera da progressione sia per la sopravvivenza globale a prescindere dalla terapia impiegata, dai fattori di rischio e dallo stadio della malattia.
Come si misura la MRD?
Per misurare la malattia minima residua si sottopone il paziente ad un prelievo di midollo.
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per rispondere alle tue domande
OncoLink. Testing for Measurable/Minimal Residual Disease (MRD), 7 Novembre 2018.
National Cancer Institute. Minimal residual disease, NCI Dictionary of Cancer Terms (Ultimo accesso 01 Aprile 2020).
Perrot A, Lauwers-Cances V, Corre J, et al. Minimal residual disease negativity using deep sequencing is a major prognostic factor in multiple myeloma. Blood, 2018; 132 (23). doi: 10.1182/blood-2018-06-858613.