Classificare la macroglobulinemia di Waldenström sulla base del rischio

MACROGLOBULINEMIA DI WALDENSTRÖM

Classificare la macroglobulinemia di Waldenström sulla base del rischio

Analizzando i dati di centinaia di pazienti con una macroglobulinemia di Waldenström a lento decorso e asintomatica (Smoldering Waldenström Macroglobulinemia, indicata dalla sigla SWM), i ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute hanno messo a…

» Analizzando i dati di centinaia di pazienti con una macroglobulinemia di Waldenström a lento decorso e asintomatica (Smoldering Waldenström Macroglobulinemia, indicata dalla sigla SWM), i ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute hanno messo a punto un modello per determinare il grado di rischio - basso, intermedio o alto - che questi pazienti hanno di sviluppare una vera a propria Macroglobulinemia di Waldenström. Gli scienziati hanno presentato i loro risultati in occasione del meeting annuale dell’American Society of Hematology.

La macroglobulinemia di Waldenström è una forma di linfoma non-Hodgkin chiamato linfoma linfoplasmocitico associata alla sovrapproduzione di proteina IgM monoclonale. Spesso è preceduta da una fase asintomatica, nota appunto come SWM. «Quasi i due terzi dei pazienti con SWM progrediscono fino allo stadio sintomatico. Valori più alti di questi quattro biomarcatori sono associati ad un rischio significativo di progredire verso una malattia sintomatica entro pochi anni», ha spiegato Mark Bustoros, ricercatore principale dello studio.

Per mettere a punto il loro modello, i ricercatori hanno esaminato 439 pazienti al Dana-Farber e lo hanno convalidato adoperando i dati di altre due coorti: una di pazienti della Mayo Clinic e un’altra proveniente dall’Università di Atene, in Grecia. Il modello si basa sulla misura dei valori di quattro fattori, ovvero l’infiltrazione linfoplasmacitica del midollo osseo, i livelli di immunoglobulina M nel siero, i livelli di microglobulina β2 e i livelli di albumina.

Stratificare i pazienti in tre gruppi di rischio sulla base di queste variabili può migliorarne il monitoraggio e, soprattutto, aiutare a identificare quelli che potrebbero beneficiare di un intervento precoce. I ricercatori intendono infatti mettere a disposizione questo modello attraverso un’applicazione web open-access.

«Ci auguriamo che questo modello possa aiutare a identificare i pazienti ad alto rischio di progressione della malattia, in modo che possano essere seguiti da vicino o beneficiare di approcci terapeutici precoci attraverso studi clinici», ha affermato Irene Ghobrial, co-direttore del Centro per la prevenzione della progressione dei tumori del sangue al Dana-Farber.

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Bibliografia e Fonti:

Bustoros M, Sklavenitis-Pistofidis R, Liu C, et al. Progression Risk-Based Classification of Asymptomatic Waldenström Macroglobulinemia, ASH Annual Meeting, 01 Dicembre 2018.

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