MACROGLOBULINEMIA DI WALDENSTRÖM
Alcuni pazienti, dopo che ricevono una diagnosi di tumore manifestano comportamenti autolesionistici. Come identificare questi pazienti in modo da offrire poi un adeguato supporto psicologico? Ci sono campanelli di allarme? Ci sono segni o campanelli di allarme che tendiamo a sottovalutare o a ignorare ma potrebbero essere indicativi? Secondo uno studio canadese pubblicato su JAMA Oncology ci sono: ansia, depressione e mancanza di fiato riportati dai pazienti (o in loro vece dai caregiver) nei tre mesi successivi alla diagnosi.
Colpita dal fatto che ben 3 pazienti su 1000 che ricevono una diagnosi di tumore manifesta poi un comportamento autolesionista, Julie Hallet, chirurga oncologica presso l’Odette Cancer Center al Sunnybrook Health Sciences Centre e docente di chirurgia presso la University of Toronto, ha cercato, insieme al suo team di capire quali sintomi e segni riportati dai pazienti potessero essere indicativi di tali comportamenti.
Lo studio ha preso in esame 2.030 adulti con una recente diagnosi di tumore (meno di tre mesi) di cui 406 riportava episodi di autolesionismo che hanno compilato un questionario di valutazione chiamato Edmonton Symptom Assessment System (ESAS) nel quale si valuta l’intensità di nove sintomi comuni sperimentati dai malati di cancro, tra cui dolore, stanchezza, nausea, depressione, ansia, sonnolenza, appetito, benessere e mancanza di respiro.
Secondo i risultati riportati nello studio, i pazienti che avevo riportato episodi di autolesionismo avevano anche riportato valori più intensi di ansia, depressione e mancanza di fiato. «I pazienti che riportano maggiore ansia, depressione o mancanza di respiro, hanno un rischio più alto del 60% di andare incontro a un episodio di autolesionismo nei successivi 6 mesi rispetto agli altri», ha spiegato Hallet. La segnalazione di questi sintomi da parte del paziente andrebbe dunque considerata come un campanello di allarme del bisogno di un maggior supporto psicologico e di interventi su misura per ridurre lo stress e il disagio del paziente.
I ricercatori canadesi stanno anche mettendo a punto uno strumento prognostico per valutare il rischio individuale di autolesionismo dopo una diagnosi di cancro. «Un simile strumento potrebbe essere disponibile attraverso una piattaforma online, oppure essere addirittura integrato nelle cartelle cliniche elettroniche, in modo da attivare immediatamente un segnale di allarme e un conseguente intervento», ha concluso Hallet.
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Hallet J, Sutradhar R, Esenberg-Grzeda E, et al. Association of Patient-Reported Outcomes With Subsequent Nonfatal Self-injury After a New Cancer Diagnosis. JAMA Oncol. 2022; 8(5): e220203. doi: 10.1001/jamaoncol.2022.0203. [ABSTRACT].
Lawrence R. Patient-reported outcomes linked to nonfatal self-injury after cancer diagnosis. Healio, comunicato stampa 1 Aprile 2022.