La malattia di Crohn può colpire persone di tutte le età e di entrambi i sessi, le cause alla base della patologia non sono ancora completamente note, ma si pensa sia correlata a diverse cause: una componente genetica, fattori ambientali e immunitari.
A questi si legano fattori di rischio come il fumo, una dieta disequilibrata, lo stress e l’assunzione di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei).
Diversi studi hanno inoltre evidenziato che le MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali), di cui fa parte la malattia di Crohn, sono frequenti nei Paesi occidentali, ricchi e sviluppati industrialmente, mentre sono praticamente sconosciute nei Paesi poveri, in Africa in particolare. La dieta delle popolazioni africane si basa soprattutto sul consumo di cereali non raffinati e di molte fibre. Questo tipo di alimentazione protegge il microbiota di queste popolazioni dalle malattie intestinali non infettive.
Tutto questo porta a una considerazione: l’alimentazione è strettamente correlata alla genesi di tante malattie intestinali, tra cui la malattia di Crohn.
Una giusta alimentazione può aiutare a ridurre l’infiammazione, migliorare i sintomi e la qualità di vita.
Come per tutte le MICI non esiste un’unica dieta per le persone con malattia di Crohn, ma scoprire ed eliminare gli alimenti che scatenano i sintomi può aiutare a ridurre il disagio e i problemi. Anche le diverse fasi della malattia possono essere gestite con diete e alimenti differenti.
Vediamo quindi una serie di consigli nutrizionali per chi soffre di malattia di Crohn o di altre malattie infiammatorie croniche: cosa è bene evitare e cosa è invece suggerito aggiungere alla propria dieta.
Una dieta equilibrata, con cibi freschi e nutrienti, è importante per mantenere una buona salute generale.
L’alimentazione dovrebbe essere infatti ricca di:
Ci sono invece diversi alimenti che sembrano avere un impatto sulla riacutizzazione dei sintomi e sull’infiammazione dell’intestino. Le diete variano da persona a persona e non tutte le persone rispondono allo stesso modo a un determinato alimento, eppure diverse evidenze scientifiche sottolineano che alcuni alimenti sono potenziali fattori scatenanti, soprattutto in presenza di MICI.
Cosa è bene evitare se si è affetti da malattia di Crohn?
Le fibre sono importanti per la salute dell’intestino, ma alcune persone con malattie infiammatorie croniche intestinali possono avere difficoltà a tollerarle.
Esistono però fibre solubili, come la crusca d’avena, le mele, le pere e le carote, che possono essere un’aggiunta importante alla dieta, aiutano a ridurre l’infiammazione dell’intestino e migliorano la regolarità intestinale.
Tuttavia è importante introdurre gradualmente le fibre solubili nella dieta e bere molta acqua per evitare il rischio di aumentare i sintomi gastrointestinali.
Le fibre solubili sono un tipo di fibra alimentare che si dissolve in acqua, formando una sorta di gel che rallenta il passaggio del cibo attraverso l’intestino. Questo rallentamento del transito intestinale aiuta a ridurre l’infiammazione.
Vediamo quali sono gli alimenti in cui sono presenti le fibre solubili:
Alcuni studi suggeriscono come gli Omega 3 hanno effetti positivi sul sistema gastrointestinale, grazie alle loro proprietà anti-infiammatorie possono contribuire a ridurre l’infiammazione nell’intestino, e questo è particolarmente utile per le persone affette da malattia di Crohn. Inoltre riducono il rischio di sviluppare malattie autoimmuni come la sindrome dell’intestino irritabile.
Questi grassi sono presenti soprattutto in alcuni tipi di pesce (come il salmone, le sardine e il tonno) e in alcuni semi oleosi (come quelli di lino e di chia).
Gli Omega 3 sono anche utili per migliorare la funzione intestinale: aiutano a ridurre il tempo di transito intestinale, il che significa che il cibo rimane nell’intestino per un periodo di tempo adeguato per consentire l’assorbimento di nutrienti; prevengono la diarrea, riducono il gonfiore addominale e migliorano la motilità intestinale.
Infine gli acidi grassi Omega 3 favoriscono la salute della flora intestinale. La flora intestinale è composta da un complesso ecosistema di batteri, che svolgono una serie di funzioni importanti nell’intestino. Gli Omega 3 possono aiutare a nutrire questi batteri e a promuovere la crescita di specie batteriche benefiche.
Un ultimo aspetto da non sottovalutare è l’importanza di mantenere un’idratazione costante.
L’infiammazione dell’intestino può infatti causare diarrea e portare a disidratazione. Per mantenere un’adeguata idratazione è bene bere molti liquidi come acqua, tè, brodo e succhi di frutta diluiti. Inoltre bere molta acqua è importante quando si introducono le fibre solubili per evitare il rischio di peggiorare i sintomi gastrointestinali.
Un’alimentazione corretta può essere di aiuto per controllare i sintomi e migliorare la qualità della vita di chi è affetto da malattia di Crohn, sicuramente un medico o un nutrizionista specializzato nelle malattie infiammatorie croniche intestinali può aiutare a sviluppare una dieta personalizzata in base alle specifiche esigenze del paziente e fornire indicazioni su cosa mangiare in caso di malattia di Crohn.
F. Rizzello et al: Implications of the Westernized Diet in the Onset and Progression of IBD
Medical News Today, Foods to eat and avoid with ulcerative colitis
Durchschein, F., et al. Diet therapy for inflammatory bowel diseases: The established and the new, 2016
EM-134114