Gli esami delle feci: quali sono e come raccogliere i campioni

Gli esami delle feci: quali sono e come raccogliere i campioni

Gli esami condotti su campioni di feci sono inevitabili per i pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI). Sia in fase di diagnosi che di follow-up, specie in caso di peggioramento della sintomatologia, questi test sono utili a vari fini, in aggiunta naturalmente agli esami del sangue e alle indagini di imaging come la colonscopia, l'ecografia addominale per lo studio delle anse intestinali e la risonanza magnetica addominale.

Quali esami di laboratorio di routine, anche in remissione?

Chiediamo al Gastroenterologo o al laboratorio analisi

Sono diversi i parametri che è possibile verificare analizzando i campioni di feci. Tuttavia, non di rado, i pazienti hanno perplessità circa il modo in cui i frammenti di feci da portare ai laboratori analisi vanno raccolti e conservati: in questo senso, il nostro Gastroenterologo e gli addetti del laboratorio stesso possono darci alcune risposte. Alcune raccomandazioni generali valgono per tutti: la raccolta dei campioni è una procedura semplice, che va seguita con qualche accortezza per garantire un risultato attendibile.

Come si preleva il campione di feci

Prima di tutto, il contenitore: a seconda del tipo di esame da eseguire, potremo usare quelli appositi acquistabili in farmacia oppure forniti dal centro prelievi. Realizzati in plastica, sono dotati di un tappo a cui è fissata una piccola paletta per la raccolta. È importante che il campione che raccogliamo non sia contaminato: per questo è utile evacuare in un recipiente pulito come un vaso da notte oppure nel bidet opportunamente "foderato" di carta igienica. Per la stessa ragione, evitiamo che le feci vengano a contatto con urine, detergenti o con l'acqua del wc.
Una volta espulse, preleviamone una quantità necessaria a riempire il contenitore fino a metà. Non ci sono grosse controindicazioni circa la tipologia di feci: per tutti gli esami a cui ci dobbiamo sottoporre vanno bene tanto le feci molli quanto quelle più dure. Ugualmente, nessun problema se presentano tracce di sangue, muco o di scorie alimentari.
Infine, chiudiamo subito il contenitore e contrassegniamolo con nome, cognome e data, usando l'etichetta generalmente presente nella confezione.

La calprotectina fecale: accortezze

Tra i test più richiesti ai pazienti con malattia di Crohn o rettocolite ulcerosa c'è sicuramente il dosaggio della calprotectina fecale, proteina prodotta dall'intestino la cui concentrazione aumenta in caso di infiammazione. Il suo dosaggio è quindi utile tanto in fase di diagnosi per discriminare una MICI da un disturbo funzionale dell'intestino, come la sindrome dell'intestino irritabile, quanto nel monitoraggio in corso di terapia o in caso di riacutizzazione della sintomatologia per verificare una riattivazione della patologia. Per questo test è sufficiente un solo campione di feci, raccolte possibilmente durante la prima evacuazione della giornata, che può essere conservato in frigo fino a 24 ore prima di portarlo al laboratorio. Il contenitore può essere acquistato in farmacia oppure possiamo richiederlo al laboratorio stesso.

Coprocoltura e ricerca dei parassiti

Un altro esame utile per i pazienti con MICI è la coprocoltura, ovvero la ricerca di specifici microorganismi, spesso richiesta quando il paziente ha sintomi quali dolore addominale, diarrea anche con sangue: per eseguirlo valgono le stesse regole della calprotectina.
Stesse indicazioni anche per la ricerca del Clostridium difficile, batterio che provoca un'infezione particolarmente frequente e pericolosa per i pazienti con MICI, in particolare con rettocolite ulcerosa. Questa indagine è suggerita in caso di peggioramento della sintomatologia, specie se il paziente ha seguito di recente una terapia antibiotica. In presenza di sintomi importanti e inattesi, spesso è suggerita anche la ricerca dei parassiti intestinali. Si esegue raccogliendo un campione al giorno per tre giorni non consecutivi. Se il paziente ha più di tre evacuazioni al giorno, si possono raccogliere i campioni nella stessa giornata, ma su evacuazioni non consecutive. In questo caso i contenitori da usare sono forniti dai centri prelievi in quanto contengono un liquido fissante che consente una conservazione a temperatura ambiente fino al giorno della consegna, che può essere effettuata per tutti e tre campioni insieme.

Un’analisi del sangue per la diagnosi della colite ulcerosa

Hai ancora dei dubbi?

  • Calprotectina fecale, Istituto Europeo di Oncologia
  • Clostridium difficile, LabTestsOnline, Sibioc
  • Coprocoltura, LabTestsOnline, Sibioc
  • Esame delle feci e coprocoltura in Lombardia, Auxologico IRCCS
  • Esame delle feci o coprocoltura, Istituto Clinico Humanitas
  • Esame parassitologico delle feci: quando e come farlo?, Santagostinopedia, SantagostinoLab
  • Esami di laboratorio. Clostridium difficile Ricerca tossina su feci, Ospedale Niguarda
  • Esami di laboratorio: guida alla preparazione, SantagostinoLab
  • Feci esame parassitologico su tre campioni (contenitore con fissante), Servizio di medicina di laboratorio, Ospedale San Raffaele
  • Fiorino G., Gli esami delle feci. Vademecum, Informamici 42, AMICI Italia
  • Parassiti intestinali (Ricerca Parassiti nelle Feci), Istituto Nazionale dei Tumori
  • Raccolta e conservazione delle feci per l'esame coproparassitologico, Istituto Clinico Humanitas
  • Ricerca del Clostridium difficile nelle feci, Asl Vco

EM-135377