La sessualità e il sesso sono elementi importanti nella vita di ciascuno e l’intimità personale e di coppia, se soddisfacenti, favoriscono una miglior qualità di vita.
Per le persone che soffrono di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali vivere la sessualità può essere complicato o poco soddisfacente, a causa dei sintomi che limitano la vitalità e l’attività sessuale, sia nelle donne che negli uomini. Per i giovani e le giovani che si avvicinano al sesso, le difficoltà possono essere ancora superiori.
Gli adolescenti con problemi di MICI vivono la scoperta di una sessualità complicata e disturbata dai sintomi della Malattia di Crohn o della Colite Ulcerosa.
Il ruolo del medico è quindi essenziale per curare e accompagnare i giovani nei cambiamenti legati alla pubertà e aiutarli a diventare adulti soddisfatti nella gestione della propria intimità, nonostante la malattia.
Chi soffre di MICI, a qualunque età, dovrà imparare a risolvere e gestire ripercussioni negative e complesse sia a livello fisico che psicologico, data anche la natura delicata del rapporto che ogni individuo vive con la propria sessualità.
Conoscere e dare voce ai problemi che legano queste patologie croniche e il sesso, rappresenta la chiave per raggiungere quella consapevolezza essenziale per trovare soluzioni utili, imparando a gestire l’intimità nella malattia.
Le MICI alternano fasi di quiete, in cui il paziente sta bene e fasi attive, caratterizzate da malessere acuto e sintomi diversi.
Questi sintomi hanno diversi tipi di ripercussioni sulla sfera sessuale.
Affaticamento: spossatezza e stanchezza cronica, causate dal malassorbimento dei nutrienti essenziali. I diversi gradi d’affaticamento possono rendere difficoltose oltre al sesso e la sessualità, anche le attività quotidiane.
Calo del desiderio: causato da alterazioni ormonali legate ai farmaci e agli stati infiammatori cronici. L’intimità diventa quindi una reale fatica da affrontare e spesso chi soffre di MICI rinuncia alla propria sessualità.
Impotenza: la fatica può raggiungere livelli tali da causare reali problemi funzionali nell’uomo, in particolare l’impotenza.
Ansia e depressione: le MICI possono causare anche alterazioni dell’umore, favorendo patologie come la depressione; stati mentali che complicano ancora di più il rapporto con il sesso e la sessualità.
Vergogna: si evita il sesso a causa dei sintomi.
Flatulenza, gonfiore e crampi addominali con diarrea, rappresentano i sintomi tipici delle MICI e sono reali complicazioni di difficile gestione quotidiana, che alterano lo stile di vita del paziente.
Nelle persone che soffrono di Malattia di Crohn o Colite Ulcerosa, la paura di un “attacco” sintomatico improvviso crea uno stato di imbarazzo che blocca la ricerca dell’intimità, nonostante non manchi il desiderio.
Dolore durante il rapporto sessuale: il dolore durante l’atto sessuale è spesso una complicazione sia per gli uomini che per le donne. Gli stati infiammatori cronici possono causare problemi fastidiosi e dolorosi nelle regioni genitali, in particolare nelle donne che lamentano sofferenza nella zona perianale e addominale.
Percezione corporea: a causa di cicatrici chirurgiche, della stomia, di variazioni di peso e anche a causa delle complicanze extraintestinali, le donne possono avere una percezione di sé e del proprio corpo non soddisfacente.
Uno dei problemi da affrontare in caso di MICI è legato alla decisione o meno di avere un figlio. Da un’indagine che ha coinvolto più nazioni, è emerso che i medici non affrontano adeguatamente questo tema con le proprie pazienti.
Tema complesso, che tocca diversi aspetti: decidere se volere o meno un figlio, capire se la malattia possa influenzare la gravidanza, conoscere le probabilità che il figlio possa avere la stessa malattia, capire – in caso non si desiderino figli – quale sia il contraccettivo più sicuro ed efficace.
Nonostante la fertilità non sia inficiata dalle MICI nella fase di remissione, si è visto che per una donna con questa patologia è più alta la probabilità di decidere di non avere figli se non viene adeguatamente informata e seguita dai medici in questo percorso.
Qualunque scelta sulla contraccezione migliore va condivisa e decisa con il proprio medico.
In ogni caso i contraccettivi ormonali non influenzano negativamente il decorso delle malattie intestinali. Il solo rischio è legato alla diminuzione dell’efficacia, causata dal malassorbimento legato alla patologia.
Anzi, i contraccettivi ormonali sono spesso usati per diminuire i sintomi addominali legati al ciclo mestruale (irritabilità, dolori addominali, diarrea).
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