Malattia di Crohn e frequenza scolastica: difficoltà e strategie per la buona gestione

Malattia di Crohn e frequenza scolastica: difficoltà e strategie per la buona gestione

Sono tante e differenti le difficoltà a cui vanno incontro bambini e ragazzi che soffrono della malattia di Crohn (MC).

Il carattere intermittente di questa patologia, che alterna fasi attive a periodi di remissione, può avere un impatto, nelle forme più acute, sulla frequenza e sull’impegno nello studio, nonostante la volontà dei bambini.

A causa di esami e visite mediche gli studenti perdono diversi giorni di scuole, devono rinunciare alle attività sportive, alle gite: tutto ciò che compone il vissuto scolastico. Sono così obbligati a vivere in solitudine, perché la loro condizione è sconosciuta all’opinione pubblica e alla legislazione sociale, che dovrebbe invece tutelarne i bisogni evidenti.

Durante le lezioni scolastiche, gli effetti collaterali dei farmaci possono incidere sulla loro capacità di concentrazione, sull’energia o sull’umore: essere malati e sentirsi diversi non aiuta certo nello studio.

Eppure la scuola è un luogo fondamentale di crescita e apprendimento, in cui i bambini devono sentirsi a proprio agio e mai “diversi”. Per questo è essenziale che i genitori instaurino un dialogo costante con gli insegnanti, per informarli sulla patologia e coinvolgerli nell’accoglienza e nella crescita del proprio figlio. La malattia di Crohn può essere vissuta con vergogna e imbarazzo, per questo vanno supportati ogni giorno.

Ma vediamo come possono, insegnanti e personale scolastico, aiutare i loro allievi affetti dalla malattia di Crohn.

Gestione dei bisogni fisiologici

Bambini e ragazzi affetti da malattia di Crohn possono andare incontro a episodi diarroici acuti che causano incontinenza, stanchezza, disidratazione, malassorbimento dei nutrienti. Per questo sarà essenziale che l’allievo abbia:

  • rapido accesso al bagno (meglio se un bagno diverso da quello utilizzato dagli altri studenti, ad esempio la toilette riservata al personale docente);
  • un luogo in cui cambiarsi, in caso di necessità;
  • la possibilità di sdraiarsi e riposare, se le condizioni fisiche lo richiedono;
  • l’autorizzazione a lasciare la classe senza dover dare spiegazioni, che potrebbero creare imbarazzo;
  • l’autorizzazione a effettuare pasti integrativi/supplementari.

Aiutare i bambini nella gestione dei sintomi della malattia di Crohn

  • Se un allievo con malattia di Crohn non segnala subito un malessere e/o lamenta un generico disturbo (es. un comune mal di pancia) non andrà sottovalutato né liquidato come un capriccio o come semplice espressione di ansia/preoccupazione;
  • Se si sospetta che l’allievo stia vivendo un malessere che ha difficoltà ad esprimere, sarà utile parlargli in privato così da consentirgli di comunicare ciò di cui ha bisogno, garantendogli adeguata privacy.
  • Sebbene alcuni bambini/ragazzi siano perfettamente in grado di autosomministrarsi i farmaci, altri (specie i più piccoli) potrebbero aver bisogno dell’aiuto di un adulto.

Comunicazione scuola/famiglie

È molto importante che i professori comunichino regolarmente con i genitori, in modo particolare:

  • Informando tempestivamente la famiglia su eventuali focolai infettivi individuati a scuola (il contagio potrebbe rivelarsi particolarmente rischioso per il minore con malattia di Crohn);
  • Segnalare ai genitori eventuali segni di malessere osservati nell’allievo (isolamento dai coetanei, difficoltà relazionali, riluttanza a frequentare la scuola);
  • Sollecitare i genitori a fornire aggiornamenti sull’andamento delle condizioni cliniche del bambino/ragazzo e sulle sue eventuali necessità.

Apprendimento e studio

Anche sul fronte apprendimento è essenziale l’appoggio degli insegnanti che dovranno:

  • Personalizzare i tempi di apprendimento e delle verifiche scolastiche.
  • Offrire agli studenti tempo supplementare per consentire loro di recuperare il programma e le prove saltate durante le assenze.
  • Riprogrammare prove scritte o interrogazioni orali e farle coincidere con i periodi di remissione della malattia.

Educazione fisica

Non ci sono controindicazioni all’attività fisica, a meno che lo studente non si trovi in una fase di riacutizzazione della malattia.

Il bimbo non va però spronato oltre le sue forze; se lo si vede affaticato lo si deve far riposare. Tener presente anche che il movimento può in alcuni casi stimolare la motilità intestinale e quindi l’urgenza di andare in bagno; è quindi opportuno, anche durante le ore di educazione fisica, che ci sia sempre la possibilità di uscire dalla palestra e accedere al bagno velocemente.

Gite scolastiche

Le gite scolastiche e le uscite didattiche sono una parte fondamentale della scuola, per questo gli studenti con malattia di Crohn devono poter partecipare normalmente alle attività extrascolastiche, insieme ai compagni.

Perché questo avvenga è necessario, soprattutto per i più piccoli, valutare la presenza di un genitore o di altro accompagnatore adulto competente nella malattia di Crohn. Se gli spostamenti in pullman sono lunghi, è bene che ci sia un bagno a bordo e anche nella scelta delle mete per le uscite o le gite sarà bene scegliere luoghi che abbiano un accesso al bagno agevole.

Queste piccole accortezze sono importanti e consentiranno al bambino di affrontare i sintomi della malattia, sentirsi quasi uguale ai compagni, senza vergognarsi o essere talmente in difficoltà da non voler più frequentare la scuola.

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Fonti

    EM-111485

    Logo Janssen | Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson