I pazienti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali possono andare incontro a complicanze legate all'infiammazione che colpisce l'intestino. In particolare, nella malattia di Crohn a carico dell'ultima parte dell'intestino tenue - e cioè l'ileo, la sede più colpita - si può verificare una delle manifestazioni più tipiche di questa patologia, ovvero la stenosi intestinale.
Una stenosi è di fatto una "strozzatura" di un tratto dell'intestino, causata dall'ispessimento delle sue pareti, esito dell'infiammazione acuta. In questo modo, il lume intestinale si riduce e il passaggio del contenuto si fa più difficoltoso, ponendo il paziente a rischio di occlusione intestinale.
In presenza di una stenosi ileale, si possono presentare alcuni sintomi specifici, detti subocclusivi.
Il paziente può infatti lamentare dolore addominale, nausea, vomito, alterazioni nel modo di andare di corpo e febbre. Stiamo parlando di una condizione in cui questo strozzamento permette ancora, seppur con difficoltà, il transito intestinale. Tuttavia, non si tratta di una situazione permanente: se non trattata, il lume intestinale tende a restringersi fino a una vera e propria occlusione, eventualità seria che richiede un intervento chirurgico di urgenza. L'arresto del transito può infatti produrre un insieme di fenomeni a catena che, se non arrestati in breve tempo, mettono il paziente a serio rischio.
Quando invece un paziente è consapevole di presentare una stenosi ileale ed è in attesa di un intervento chirurgico programmato, può manifestare paure legate al tipo di alimenti da portare in tavola. Consideriamo infatti che il rischio occlusivo può accrescere anche in funzione del tipo di cibi ingeriti, che potrebbero in alcuni casi peggiorare la condizione. A questo proposito, non esistono indicazioni valide per tutti, ma sicuramente durante la fase di attività di malattia e in particolare in presenza di stenosi ileali è consigliato limitare il consumo di fibre: cibi come frutta e verdura, legumi e cereali integrali possono infatti peggiorare la sintomatologia e aumentare il rischio di occlusione.
Attenzione, però: le fibre non vanno mai escluse del tutto. In particolare, può essere utile consumare la verdura cotta a vapore che sembra dare meno disturbi rispetto a quella cruda.
Meglio evitare i cereali integrali, preferendo quelli raffinati, mentre la frutta andrebbe consumata senza buccia. Attenzione poi a evitare di ingerire accidentalmente parti dure come i noccioli che potrebbero fisicamente occludere una stenosi particolarmente serrata. Un buon consiglio, valido per tutti, e in particolare per i pazienti con malattia di Crohn attiva e stenosi ileale, è quello di bere molti liquidi, soprattutto acqua: almeno due litri al giorno sono importanti.
Naturalmente, la stenosi intestinale andrebbe prevenuta con un intervento terapeutico precoce che ne eviti la formazione. Resta però il fatto che in molti casi ciò non è possibile: una caratteristica della malattia di Crohn è quella di essere talvolta quasi asintomatica. Un paziente ignaro di esserne affetto potrebbe pertanto scoprire la patologia solo quando la condizione infiammatoria è giunta a uno stadio così avanzato da aver prodotto una stenosi che, occludendosi, si manifesta improvvisamente e in modo violento con dolori, febbre e vomito tanto da spingerlo al Pronto Soccorso, in cui l'intervento di urgenza rimane l'unica opzione percorribile.
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Occlusione intestinale, Humanitas Mater Domini
EM-136046