La depressione e le malattie respiratorie

La depressione e le malattie respiratorie

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia cronica che interferisce non solo fisicamente sui pazienti, causando gravi problemi respiratori, ma va a colpire anche il benessere e la sanità mentale degli individui che ne soffrono.

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia cronica che conta in Italia circa 3 milioni di soggetti di entrambi i sessi ed è in grado di interferire negativamente non solamente sul benessere respiratorio dei pazienti che ne sono affetti, ma anche sul loro benessere mentale: chi soffre di BPCO, come succede per molte altre malattie croniche, può sperimentare infatti una maggiore prevalenza di disagio psicologico, come sintomi di ansia e depressione, rispetto alla popolazione sana in generale.

Oltre ad una forte difficoltà respiratoria, la dispnea, i pazienti di BPCO vivono anche in una condizione di disagio ansioso perenne, soprattutto per la paura per la propria condizione fisica e per i sintomi respiratori, ed una tristezza persistente che può giungere fino alla stabile depressione. Questi fattori sono tra loro fortemente interagenti e spesso legati da relazioni biunivoche.

Secondo una ricerca condotta dai medici dell’Ospedale Guang’anmen dell’Accademia cinese di Pechino, pubblicata sul Journal of Affective Disorders, infatti, non solo chi si ammala di BPCO incorre più spesso nel pericolo di ammalarsi di depressione, ma nei pazienti già depressi c’è un rischio del 60% più alto del riacutizzarsi della malattia col passare del tempo.

Gli scienziati hanno intervistato 504 adulti malati di BPCO, sottoponendoli a delle valutazioni psichiatriche per individuare chi soffriva di ansia o depressione. Dopo averli tenuti sotto osservazione per un anno, i primi hanno avuto un aggravamento del problema polmonare nel 54% dei casi, contro il 40% verificatosi tra chi non soffriva del disturbo, mentre nel caso della depressione, l’acuirsi del disturbo polmonare si è manifestato nel 52% dei casi - sempre contro il 40% degli altri malati di BPCO.

Come osserva Alfredo Chetta, direttore della clinica pneumologica e ordinario di malattie dell’apparato respiratorio all’Università di Parma, è noto a livello scientifico quanto frequente sia l’abbinamento di ansia e depressione con la broncopneumopatia cronica ostruttiva ma è importante sottolineare che la relazione di queste due malattie è bidirezionale: la BPCO può indurre depressione e ansia, così come depressione e ansia favoriscono il riacutizzarsi della BPCO.

La broncopneumopatia cronica ostruttiva è infatti di per sé una malattia molto pesante da sopportare, soprattutto perché, in quanto cronica, non è guaribile ma solo curabile, per cui è necessario che pneumologi e medici di base siano consapevoli di questo possibile ulteriore carico che depressione e ansia possono provocare, in modo da poter modulare le terapie, includendo entrambi gli aspetti.

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