Su oltre 3 milioni di persone depresse in Italia, oltre 2 milioni sono donne. La depressione di genere si presenta soprattutto nelle fasi della vita caratterizzate da cambiamenti ormonali, come la gravidanza e la menopausa.
La depressione è una grave patologia che colpisce subdolamente oltre 3 milioni di persone in Italia, senza distinzione di età o sesso. Le statistiche però parlano chiaro: le donne sono più colpite rispetto agli uomini e in Italia due pazienti su tre sono di sesso femminile. Ma oltre ad una questione di numeriche, secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Psychiatry, la depressione sembra anche colpire in modo diverso il cervello dei ragazzi e delle ragazze depressi.
Alcune ricerche sottolineano che la tipologia di depressione cambia a seconda del sesso: sembrerebbe infatti che gli uomini soffrano principalmente di depressione bipolare, mentre le donne tendano di più a forme episodiche. Se ci si focalizza invece sulle due tipologie di depressione più conosciute, quella maggiore e la distimia, nel primo caso, la malattia si manifesta il doppio delle volte nelle donne rispetto agli uomini, nel secondo il triplo. I motivi alla base di questo fenomeno sono un quesito pressoché insoluto per la scienza e sono oggetto di un’attiva riflessione e ricerca fra i clinici.
Tuttavia, dagli studi epidemiologici emergono alcuni dati che dimostrano come le donne abbiano una maggiore esposizione alla patologia. Nello specifico, ci sono due momenti della vita delle donne in cui c ’è una probabilità di manifestazione dei sintomi, a cui gli uomini non sono soggetti: il ciclo mestruale e il periodo post-partum.
Nel primo caso si può manifestare il disturbo disforico premestruale, caratterizzato da sintomi psico-emotivi periodici, in concomitanza con il calo drastico di estrogeni caratteristico della fase post ovulatoria del ciclo mestruale. Questa patologia interessa l’1,5-2% delle donne in età fertile mestruate e si manifesta attraverso: marcate oscillazioni dell’umore, irritabilità o rabbia, sentimenti di disperazione, ansia, perdita di interesse, perdita di concentrazione, letargia, modificazione dell’appetito, senso di sopraffazione e sintomi fisici.
Per quanto riguarda la depressione post-partum, o DPP, essa è un disturbo che può colpire con diversi livelli di gravità le donne che si trovano fra la sesta e la dodicesima settimana dopo la nascita del proprio bambino. I sintomi che la caratterizzano sono crisi di pianto, netti cambiamenti di umore, irritabilità generale, perdita dell’appetito, insonnia o ipersonnia, assenza di interesse nelle attività quotidiane e/o verso il neonato. Possono durare diversi mesi e, oltre ad avere un impatto sulla salute mentale della mamma, comportano conseguenze anche sul rapporto madre-figlio e sullo sviluppo del bambino nel nucleo familiare.