A tutti i pazienti affetti da una malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI), ovvero malattia di Crohn e rettocolite ulcerosa, sarà capitato di sentire parlare di "anse intestinali". Questo termine medico indica, semplicemente, l'intestino stesso con particolare riferimento al tenue che, come noto, mostra un andamento a curve. Ricordiamo infatti che l'intestino è suddiviso in due tratti:
- intestino tenue (o piccolo intestino), lungo circa 6 metri;
- l'intestino crasso (o grande intestino), lungo circa 170 centimetri. Questo inizia alla fine del tenue, all'altezza della valvola ileocecale, ed è costituito da cieco, colon (a sua volta suddiviso in colon ascendente, trasverso e discendente), sigma e retto.
L'intestino tenue inizia il suo corso subito dopo lo stomaco, all'altezza del piloro, ed è costituito da tre tratti:
- duodeno, la cui funzione è quella di preparare gli alimenti all'assorbimento per mezzo di enzimi digestivi;
- digiuno, la cui funzione è l'assorbimento della maggiore quantità di nutrienti presenti negli alimenti;
- ileo, che assorbe alcuni nutrienti non precedentemente assorbiti (in particolare la vitamina B12) oltre alla bile, prodotta dal fegato e immessa nel tenue a livello del duodeno con lo scopo di consentire l'assorbimento dei grassi. Questa, giunta alla fine dell'intestino tenue, ha ormai svolto la sua funzione digestiva e può pertanto essere così eliminata. Se infatti la bile non venisse assorbita completamente, come capita in alcuni pazienti con malattia di Crohn che hanno subito l'asportazione di un segmento dell'ileo, questa giungerebbe nell'intestino crasso dove produrrebbe irritazione e diarrea.
I pazienti sentono spesso parlare di anse intestinali in relazione alla cosiddetta ecografia dell'addome con studio delle anse intestinali. Si tratta di un esame diagnostico molto semplice e sicuro che consente di avere una visione globale dell'intestino evidenziando ad esempio la presenza di possibili ispessimenti delle pareti di tenue e crasso, riconducibili a infiammazione, ma anche di dilatazioni patologiche. Inoltre con questa procedura si può valutare la motilità intestinale. In associazione alla colonscopia, questo esame è importante nel monitoraggio dell'evoluzione della malattia di Crohn e della rettocolite ulcerosa, anche in corso di terapie. In particolare l'ecografia delle anse intestinali è estremamente utile nella malattia di Crohn che, come è noto, può colpire anche l'intestino tenue (e in particolare l'ultima ansa ileale), non facilmente valutabile con la sola colonscopia.
Va sottolineato che l'ecografia delle anse intestinali è un esame indolore e che è condotto con una sonda ecografica diversa da quella usata per valutare altri organi addominali: questa permette infatti una visione più superficiale, utile ad apprezzare le pareti dell'intestino così come il suo contenuto, ovvero feci e gas. Inoltre questa indagine è indicata anche per tutti quei pazienti che lamentano disturbi di tipo funzionale, non riconducibili cioè a una malattia infiammatoria cronica intestinale, quale ad esempio la sindrome dell'intestino irritabile.