L’infiammazione nell’ipertensione arteriosa polmonare (PAH)

L’infiammazione nell’ipertensione arteriosa polmonare (PAH)

L’infiammazione nell’ipertensione arteriosa polmonare (PAH)

L’ipertensione arteriosa polmonare (PAH) può essere classificata in PAH idiopatica (assenza di una causa identificabile) e PAH ereditabile (definita da mutazioni in geni specifici). La PAH ereditabile più comune presenta una mutazione nel gene BMPR2 (Bone Morphogenetic Protein Receptor Type II).
È noto che i pazienti positivi per la mutazione nel gene BMPR2 presentano indici cardiaci peggiori e un outcome complessivo peggiore rispetto ai pazienti con PAH in assenza di mutazioni.
La presenza di una mutazione nel gene BMPR2 crea anche uno stato pro-infiammatorio, mediato dalla perdita della funzione della barriera endoteliale e dalla perdita delle attività antiossidanti.

Queste osservazioni portano quindi a domande di interesse scientifico: i pazienti PAH con mutazione presentano meccanismi patogenetici sottostanti diversi e richiedono biomarcatori e trattamenti diversi?

In uno studio del 2022, i ricercatori hanno ipotizzato che il fenotipo pro-infiammatorio osservato nella PAH idiopatica possa differire da quello riscontrabile nel sottogruppo affetto da PAH ereditabile.

Lo studio di Schwiening e colleghi è il primo studio a dimostrare che potrebbero esistere biomarcatori prognostici specifici per genotipi diversi associati alla PAH.

Questo studio mette in evidenza la possibilità che esistano diversi meccanismi alla base dell’infiammazione nella PAH caratterizzata dalla mutazione nel gene BMPR2 rispetto alla PAH che non mostra mutazioni. L’interleuchina 6 (IL-6) sembra essere maggiormente implicata nella PAH associata a mutazioni nel gene BMPR2, mentre il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-α) e IL-8 sembrano ricoprire un ruolo di maggior rilievo nella PAH che non presenta mutazioni concomitanti. È noto che il TNF-α è in grado di sopprimere direttamente la via di segnalazione mediata dal recettore BMPR-II: è dunque possibile che la coorte positiva alla mutazione nel gene BMPR2 non richieda un aumento dell’attività di TNF-α, dal momento che presenta un deficit del recettore BMPR-II dovuto alla mutazione.
IL-6 è il biomarcatore più utile in termini di prognosi di morte nella PAH con mutazione nel gene BMPR2, mentre la misurazione dei livelli NT-proBNP non risulta particolarmente utile in tal senso.

Gli autori di questo articolo ipotizzano che la PAH con mutazione nel gene BMPR2 possa essere caratterizzata da un diverso profilo infiammatorio e rispondere a trattamenti diversi rispetto alla PAH che non presenta mutazioni.

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Bibliografia e sitografia:

Schwiening M et al. Chest. 2022 Jun;161(6):1651-1656.

EM-117335