La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle che si manifesta con lesioni di vario tipo, generalmente papule e placche eritematose e talvolta desquamanti. In alcuni casi può essere presente prurito. Come molte malattie infiammatorie è una condizione multifattoriale in cui un ruolo importante è giocato dal sistema immunitario, sulla base di una predisposizione genetica: nella pelle dei pazienti con psoriasi si assiste infatti a una proliferazione dei cheratinociti, il tipo più abbondante di cellule della pelle, stimolata proprio da un’anomalia immunitaria. La presenza di una componente genetica giustifica una certa familiarità nella frequenza con cui la psoriasi si manifesta tra consanguinei.
Cosa scatena la psoriasi?
Naturalmente la predisposizione genetica non basta: si ritiene infatti che occorrano alcuni fattori scatenanti esterni in grado di dare il via alla risposta infiammatoria causa della patologia. Tra questi ci sono…
Traumi a carico della pelle. Una ferita, un’ustione solare, una contusione o persino un tatuaggio possono favorire la comparsa di lesioni nel punto colpito: è il cosiddetto fenomeno di Koebner;
Traumi fisici, quali incidenti, fratture ossee o ricoveri ospedalieri, tutti fattori in grado di favorire l’infiammazione sistemica;
Infezioni, ad esempio da streptococco beta-emolitico o da HIV;
Assunzione di alcuni farmaci, tra i quali betabloccanti, litio, indometacina, interferone-alfa e inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa;
Stress emotivi, che sono fattori proinfiammatori;
Fumo di sigaretta;
Consumo di alcol;
Obesità: l’adipe, in particolare a livello addominale, produce infatti sostanze che agiscono sostenendo l’infiammazione sistemica.
Quante persone sono affette da psoriasi
La prevalenza della psoriasi nella popolazione generale non è chiara: le stime sono molto variabili, anche in funzione delle aree geografiche del pianeta. Alcuni studi hanno riportato tassi mondiali che variano dallo 0,4 al 4,6 per cento della popolazione. In Italia i pochi dati epidemiologici registrano una prevalenza del 3,1 per cento: di questi soggetti, un 10 per cento è affetto da una forma grave con importanti ripercussioni sulla qualità di vita. Si ritiene in ogni caso che i dati tendano a sottostimare il numero reale di persone affette, in particolare tra quelle di pelle scura.
Le diverse forme di psoriasi
La psoriasi si presenta in diverse forme, la cui definizione è legata alla tipologia delle lesioni, alla loro diffusione sul corpo e alla presenza di manifestazioni concomitanti anche al di fuori della pelle. Sono sei le principali forme di psoriasi.
Psoriasi a placche. È in assoluto la più diffusa: riguarda più dell’80 per cento degli psoriasici. È caratterizzata da chiazze rosse ricoperte da squame argentate, che possono dar luogo a dolore e talvolta a prurito. Le singole chiazze possono rimanere isolate oppure ingrandirsi fino a confluire le une nelle altre. Può colpire qualsiasi parte del corpo ma più frequentemente interessa le ginocchia, i gomiti, il tronco, la testa e l'area dietro le orecchie (quando l’interessamento è legato solo a quest’area si parla di psoriasi del cuoio capelluto), l'ombelico, lo spazio tra le natiche o quello sotto al seno;
Psoriasi guttata. Si tratta di una forma particolarmente comune tra i bambini, ma che può riguardare anche adolescenti e adulti. Ne è affetto fino all’8 per cento degli psoriasici. La sua caratteristica principale sta nella forma delle lesioni, che si presentano come piccole chiazze a forma di goccia (da cui il termine) del diametro variabile tra 1 millimetro e 1 centimetro, in particolare a livello del tronco, delle mani e dei piedi. Si manifesta molto frequentemente in seguito a infezioni streptococciche, causa ad esempio di faringotonsilliti. In alcuni pazienti la psoriasi guttata può evolvere in psoriasi a placche. Quando colpisce i bambini può talvolta scomparire nell’arco di qualche tempo e non manifestarsi più: è l’unico caso in cui la psoriasi non è cronica;
Psoriasi inversa. La sua caratteristica principale è la localizzazione: si presenta infatti con lesioni rosse, lucide e lisce, generalmente senza desquamazioni, a livello delle pieghe cutanee come quelle flessurali degli arti: l’inguine, le ascelle, le pieghe sotto il seno e tra le natiche. Si tratta quasi sempre di lesioni simmetriche, dai bordi ben delineati, non di rado accompagnate da irritazioni legate alla frizione, come accade all’inguine mentre si cammina. In presenza di sudore le lesioni tendono a irritarsi maggiormente. La psoriasi inversa è particolarmente frequente nelle persone sovrappeso e obese a causa della maggiore presenza di pieghe cutanee e quindi di ristagno di sudore;
Psoriasi eritrodermica. È la più grave forma di psoriasi ma fortunatamente anche la più rara: può arrivare a colpire il 90 per cento della superficie corporea e causa complicanze extracutanee quali febbre, stanchezza, ingrossamento dei linfonodi. In alcuni casi l’estensione e la gravità impongono un ricovero in ospedale per prevenire conseguenze sistemiche potenzialmente serie, quali grave disidratazione, febbre alta e perdita di calore. In questa forma la pelle appare rossa, dolorante, pruriginosa e l'aspetto è simile a quello della cute ustionata. L'insorgenza può essere scatenata, in presenza di predisposizione genetica, dall'impiego di alcuni farmaci, da gravi scottature o da infezioni;
Psoriasi pustolosa. Forma poco comune, può essere localizzata o generalizzata: nella prima le lesioni sono pustole di non più di 5 millimetri biancastre e non infette che si manifestano in modo isolato solo su mani e piedi, mentre nella seconda, più grave, le pustole sono bianche e contenenti pus, sempre a livello di mani e piedi, circondate da pelle fortemente arrossata. Si manifesta in varie sottotipologie, la più seria delle quali è la forma di von Zumbusch che dà luogo a vesciche purulente giallo-brune che possono arrivare a ricoprire anche più del 60 per cento della superficie corporea. Come la psoriasi eritrodermica, anche quella pustolosa è una malattia sistemica in quanto oltre alla pelle può causare danni a tutto l’organismo: in assenza di trattamento può portare a insufficienza cardiaca. Si manifesta inoltre con febbre, dolori articolari e stanchezza.
L’artrite psoriasica
Esiste poi l’artrite psoriasica che più che una forma di psoriasi ne rappresenta una complicanza, peraltro abbastanza diffusa: riguarda fino al 30 per cento dei pazienti psoriasici. È una forma di artrite, caratterizzata cioè da infiammazione delle piccole e grandi articolazioni. Si può manifestare con vari sintomi:
Rigidità e dolore articolare in genere. In particolare questi sintono sono intensi di mattina e tendono a perdurare per più di 30-60 minuti;
Dolore a livello del calcagno;
Dolore lombare;
Ingrossamento delle dita delle mani che assumono una caratteristica forma “a salsicciotto” (dattilite);
Dolore e infiammazione a livello dei punti in cui i tendini si innestano nelle ossa (entesite);
Modificazioni dell'aspetto delle unghie.
Se non trattata, può condurre a deformazione articolare con un pesante impatto sulla qualità di vita. Si può presentare prima, dopo o durante la prima manifestazione della psoriasi mentre in alcuni pazienti si manifesta in assenza di lesioni sulla pelle: ciò capita solamente in chi ha un familiare di primo grado affetto da psoriasi cutanea.