L’artrite psoriasica è una malattia infiammatoria cronica che colpisce le piccole e le grandi articolazioni dei pazienti con psoriasi. Causa dolore, gonfiore, rigidità articolare e, se non trattata adeguatamente, può condurre a deformazioni articolari e a disabilità. La caratteristica predominante di questa patologia è che l’intensità dei sintomi è maggiore la mattina al risveglio, quando la rigidità in particolare tende a perdurare per più di mezz’ora.
Come nel caso della psoriasi, anche l’artrite psoriasica alterna periodi di attività di malattia con altri di remissione, in cui i sintomi tendono a ridursi notevolmente o a sparire.
La malattia tende a manifestarsi inizialmente con un segno tipico: la dattilite, cioè un ingrossamento delle dita delle mani che assumono una caratteristica forma “a salsicciotto”. Questo fenomeno è una conseguenza dall’infiammazione a carico dei tendini delle dita ed è spesso accompagnato da modificazioni dell'aspetto delle unghie (onicopatia). Dopo questa fase iniziale, l’infiammazione e di conseguenza il dolore e la rigidità articolare tendono a estendersi anche alle altre articolazioni. Proprio in base alle articolazioni colpite si parla di artrite psoriasica periferica e artrite psoriasica assiale.
In questa tipologia sono coinvolte le piccole, medie e grandi articolazioni degli arti. Al suo interno troviamo tre forme principali:
Nelle diverse forme di artrite psoriasica periferica possono essere coinvolte tutte le articolazioni degli arti, anche le più colpite sono quelle di…
L’artrite psoriasica assiale colpisce invece la colonna vertebrale e la sua forma più tipica è la spondilite anchilosante, patologia caratterizzata da dolore e rigidità a schiena e collo. Se non trattata, può condurre a una fusione delle vertebre tra loro. In alcuni casi può colpire anche mani e piedi.
L’artrite psoriasica tende a colpire fino al 30 per cento circa dei pazienti con psoriasi. Considerando che la psoriasi interessa circa il 3 per cento della popolazione generale, un dato secondo molti sottostimato, si presuppone che l’artrite psoriasica abbia una prevalenza variabile tra lo 0,3 e l’1 per cento. Può colpire tutte le età, anche se manifesta un picco di incidenza tra i 30 e i 40 anni. La malattia può presentarsi prima, dopo o durante la prima manifestazione della psoriasi cutanea. A questo proposito i dati epidemiologici ci dicono che:
Va sottolineato che in alcuni casi relativamente rari l’artrite psoriasica si manifesta in pazienti non affetti da psoriasi e che non la sviluppano nemmeno in seguito alla diagnosi della patologia articolare. In questi soggetti però è sempre presente una familiarità per psoriasi: hanno infatti un familiare di primo grado (genitore, figlio o fratello) affetto dalla malattia cutanea. Questo aspetto fa ipotizzare la presenza di una componente genetica tra i fattori alla base della patogenesi.
Al netto di una componente genetica che è certa, a oggi il reale meccanismo che causa la malattia non è ancora del tutto compreso. Sappiamo però che l’artrite psoriasica è una malattia autoinfiammatoria, correlata cioè a un difetto del sistema immunitario che erroneamente aggredisce cellule sane dell’organismo provocandone l’infiammazione similarmente a quanto accade nelle malattie autoimmuni. Accanto a immunità e genetica si ipotizza che alcuni fattori esterni abbiano un ruolo trigger: alimentazione, stili di vita, pregressi traumi psichici e fisici, alcune infezioni e l’uso di alcuni farmaci sono tra quelli più studiati e che, nel loro insieme, sembrano contribuire ad attivare una risposta immunitaria patologia che sostiene il processo infiammatorio a livello cutaneo, da un lato, e articolare, dall’altro.
Molti dei sintomi e delle manifestazioni dell’artrite psoriasica la rendono simile a un’altra malattia infiammatoria forse più nota al pubblico: l’artrite reumatoide. Tra i punti in comune ci sono certamente l’eziopatogenesi e molti dei sintomi: in entrambi i casi la causa va ricercata in un anomalo funzionamento del sistema immunitario. Tuttavia esistono anche molte differenze: