Ancora oggi i pazienti affetti da psoriasi o artrite psoriasica ricevono la diagnosi con un consistente ritardo: per mesi o anni vagano da un medico all’altro senza giungere a una conclusione e quindi – quel che è peggio – ritardando l’inizio delle terapie e favorendo così un peggioramento delle loro condizioni di salute. Non solo: in molti casi è il paziente stesso a ignorare i sintomi, arrivando all’attenzione del dermatologo o del reumatologo solo quando i disturbi si sono ormai aggravati.
Per citare qualche dato, uno studio osservazionale internazionale multicentrico ha valutato il ritardo diagnostico della psoriasi in 1,6 anni mentre un’altra ricerca pubblicata quest’anno da RMD Open e condotta su 708 pazienti ha rilevato come il 19 per cento dei soggetti aveva ricevuto la diagnosi di artrite psoriasica con un ritardo inferiore alle 12 settimane, il 33 per cento tra le 12 settimane e un anno e ben il 47 per cento superiore a un anno. Uno studio americano pubblicato nel 2021 dal Journal of Rheumatology aveva invece rilevato come più della metà dei pazienti venga diagnosticato con almeno due anni di ritardo. E in Italia? Come spiega la Società italiana di reumatologia, nel nostro Paese passano anche sette anni prima che un paziente abbia una diagnosi di artrite psoriasica. Tra le due condizioni è proprio quest’ultima a essere maggiormente sottodiagnosticata.
Ma come mai tutto ciò? Le ragioni sono tante. Oltre, come anticipato, alla tendenza di alcuni pazienti a ritardare il momento di farsi vedere dal medico esistono altre condizioni oggettive. Nel caso della psoriasi ad esempio sono frequenti queste due situazioni:
Quanto all’artrite psoriasica, i fattori coinvolti nel ritardo sono ad esempio:
Tardare la diagnosi e quindi la terapia comporta conseguenze importanti. Nella psoriasi ciò può condurre a un aumento delle lesioni, che si diffondono su aree sempre più ampie di pelle. Ciò a varie conseguenze:
Tardare diagnosi e terapia dell’artrite psoriasica può condurre invece a un
peggioramento della condizione articolare e quindi a deformazioni, con un impatto pesantissimo non solo sotto il profilo psicologico ma anche pratico, con perdita di autonomia e conseguenze sulla produttività. Inoltre come per la psoriasi non controllare l’artrite psoriasica può portare a ignorare le numerose comorbilità associate.
La diagnosi precoce è dunque essenziale per entrambe le malattie. Nella psoriasi diversi segni dovrebbero far sospettare il paziente e spingerlo quanto prima all’attenzione del dermatologo. Attenzione quindi ai campanelli d’allarme, quali:
Il tutto deve maggiormente insospettire se in famiglia sono presenti persone affette da psoriasi o se il paziente è affetto da altre malattie autoinfiammatorie o autoimmuni.
In chi è affetto da psoriasi occorre prestare attenzione ai primi sintomi di artrite psoriasica, che sono in particolare:
In tutti questi casi un consulto con il dermatologo o il reumatologo può rappresentare una svolta per i pazienti che, intraprendendo una terapia adeguata da subito, hanno oggi elevate possibilità di controllare efficacemente le due patologie riducendo di molto l’impatto sulla qualità di vita.