L'artrite psoriasica è solo una delle tante forme di artrite conosciute. Quando parliamo di artrite, ci riferiamo infatti a un insieme di malattie infiammatorie, che colpiscono le articolazioni. Sono tutte caratterizzate da sintomi comuni, con lievi differenze tra una forma e l’altra: di base, provocano dolore, rigidità, gonfiore e arrossamento delle articolazioni. Questi sintomi, se perdurano nel tempo e non sono adeguatamente trattati, possono avere importanti ripercussioni sulla mobilità e sul sostegno dello scheletro.
Le forme più gravi possono inoltre causare deformazioni articolari e compromettere, di conseguenza, la capacità di svolgere anche i più semplici compiti quotidiani.
Insieme all’artrosi, le artriti sono la prima causa di disabilità, in particolare degli anziani, in Europa e negli Stati Uniti. Per l'impatto che hanno sulla popolazione, in termini di calo di produttività e di costi per terapie e accompagnamento dei pazienti affetti da queste patologie, rappresentano un grave problema di salute pubblica. La loro cronicità ha di per sé un impatto notevole.
Ad oggi non è nota una specifica causa delle artriti: sappiamo che si tratta di patologie complesse e multifattoriali, le cui origini vanno ricercate sia in fattori genetici sia nello stile di vita. Esistono inoltre notevoli differenze di genere nel rischio di sviluppare alcune forme di artrite rispetto ad altre: per esempio, l'artrite reumatoide è molto più comune tra le donne, a dimostrazione che in alcune di queste patologie anche l'assetto ormonale ha un peso.
Esistono più di 100 forme di artrite e le classificazioni non sono sempre chiarissime: alcune tendono a sovrapporsi.
Analizziamo insieme le principali tipologie di artrite, in aggiunta a quella psoriasica:
Artrite enteropatica: forma di artrite associata alle malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI o IBD), cioè la colite ulcerosa e la malattia di Crohn. Le aree più comunemente colpite sono le articolazioni periferiche e la colonna vertebrale.
Artrite reattiva: forma di artrite che si sviluppa successivamente a infezioni, anche ricorrenti, che possono riguardare apparato intestinale, trattourinario o gola.
Artrite secondaria: forma di artrite che può svilupparsi a seguito di altre cause, per esempio un trauma articolare, anche molti anni dopo l’evento.
Artrite settica: artrite secondaria a un’invasione all'interno delle articolazioni, nel liquido sinoviale, da parte di agenti batterici o virali come lo stafilococco, il gonococco o i parvovirus.
Altre condizioni che possono causare dolore all'apparato muscolo-scheletrico:
Fibromialgia: malattia che causa stanchezza, debolezza e dolori a livello dei muscoli, dei legamenti e dei tendini.
Gotta: malattia causata dall’accumulo di cristalli di acido urico all'interno e intorno alle articolazioni. Si manifesta con dolori, arrossamento e gonfiore delle articolazioni. Il dolore in particolare compare improvvisamente, soprattutto di notte.
Fatta eccezione per le forme su base infettiva, non esiste una vera e propria strategia di prevenzione delle artriti. Sicuramente, si può fare diagnosi precoce, rivolgendosi al proprio curante o ad un centro di Reumatologia al manifestarsi dei primi sintomi.
Il Reumatologo, dopo aver effettuato una valutazione clinica (esame obiettivo) e all'occorrenza laboratoristico-strumentale, raccogliendo anche la storia clinica e familiare del paziente, potrà intercettare i primi segnali e intervenire rapidamente, evitando i danni più gravi, le deformazioni articolari e quindi l'impatto sulla vita quotidiana. Anche un’alimentazione e un regime di attività fisica adeguati possono contribuire a ridurre lo sviluppo e l’impatto della malattia.
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