Di cancro si parla molto: i giornali, la televisione e soprattutto internet forniscono una quantità enorme di informazioni sulla malattia e su tutte le tematiche ad essa correlate.
In questo mare magnum di dati, “ricette” e “trucchi” per prevenire o affrontare il tumore, il rischio di incappare in notizie false o comunque non del tutto corrette è estremamente alto. Così come è alto il rischio – credendo ad alcune di queste fake news – di andare incontro a effetti collaterali importanti, di trascurare le indicazioni dei medici e di complicare il proprio percorso di cura1,2.
È fondamentale, quando si cercano informazioni su un tema tanto complesso e delicato come il cancro, fare riferimento a fonti attendibili e certificate, per essere certi che ciò che si legge sia vero e abbia il sostegno della scienza. Per questa ragione, numerose società scientifiche hanno messo a disposizione pagine internet nelle quali si cerca di smontare i falsi miti sul cancro, basandosi sui dati scientifici e sulla voce degli esperti. In Italia, per citare un paio di esempi, si può fare riferimento alle informazioni riportate nella rubrica “Facciamo Chiarezza” dell’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro (AIRC)3 o a quelle del sito “Tumore, ma è vero che?” a cura della Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica)1.
Proprio con l’aiuto di questi esperti italiani e internazionali, cerchiamo di capire cosa dice la scienza di fronte ad alcune di questi “falsi miti”1-6.
Al momento non esistono prove certe che l’atteggiamento personale possa causare o prevenire il cancro, ma in genere è più probabile che le persone con un atteggiamento positivo riescano ad essere fisicamente attive e a mantenere una rete di contatti sociali, due fattori che aiutano a gestire al meglio la malattia.
I dati disponibili non indicano un legame diretto tra lo stress e il cancro, ma non bisogna dimenticare che lo stress potrebbe essere causa indiretta della malattia. Infatti, alcune persone reagiscono allo stress lasciandosi andare a comportamenti dannosi per la salute (fumo, consumo di alcol, dieta sbilanciata, ecc).
Una storia familiare di cancro è un parametro da tenere in considerazione quando si vuole calcolare il proprio rischio di sviluppare la malattia, ma non è una sentenza definitiva. Molti tumori possono essere prevenuti con modifiche allo stile di vita, e nel caso siano state ereditate alterazioni genetiche che aumentano il rischio di cancro, il medico potrà raccomandare strategie personalizzate (controlli frequenti, farmaci, interventi chirurgici) per ridurre la possibilità che la malattia si sviluppi.
La malattia non è contagiosa, ma alcuni tipi di cancro sono causati da virus e batteri che possono essere diffusi da persona a persona. Per esempio, il papillomavirus umano (HPV) può causare diversi tumori, primo tra tutti quello della cervice uterina; i virus dell’epatite B (HBV) e dell’epatite C (HCV) aumentano il rischio di sviluppare il cancro al fegato; batteri come l’Helicobacter pylori possono causare il cancro allo stomaco, e così via. Questi virus e batteri possono a tutti gli effetti essere diffusi da persona a persona, a differenza della malattia che loro possono causare.
Al momento non ci sono prove a sostegno di questa affermazione. Le onde elettromagnetiche emesse dai cellulari sono molto deboli e non riescono a danneggiare il DNA. Questo vale anche per la tanto discussa tecnologia 5G, seppure sia basata su onde a frequenza maggiore. I numerosi studi in corso su questo argomento permetteranno di ottenere informazioni anche sugli effetti sulla salute a lungo termine. Inoltre, sono in corso studi che valutano se l’uso prolungato dei cellulari possa avere un effetto dannoso maggiore e magari causare il cancro.
I livelli di pesticidi ed erbicidi che possono essere presenti sulla superficie dei cibi che portiamo in tavola sono in genere troppo bassi per risultare dannosi alla salute. Le autorità sanitarie e alimentari dei diversi paesi sono costantemente impegnate per monitorare i livelli di queste sostanze e i loro effetti sulla salute umana.
Non è dimostrato che l’impiego per la produzione alimentare di colture basate su organismi geneticamente modificati induca l’aumento del rischio di tumori. Attualmente colture geneticamente modificate (soia, mais) sono utilizzate per nutrire gli animali da allevamento, nei quali non è stata riscontrata una maggiore incidenza di tumore.
In caso di consumo moderato e all’interno di una dieta equilibrata, il consumo di questi prodotti non aumenta il rischio di tumore.
Non ci sono dati che mostrano un legame diretto tra il consumo di zucchero e la crescita più rapida o la diffusione del tumore. Senza dubbio le cellule, sia sane che tumorali, utilizzano lo zucchero per crescere e funzionare, ma questo non dimostra che eliminare lo zucchero possa rallentare la crescita del cancro. Esiste però un legame indiretto tra consumo di zuccheri e tumore: un eccesso di calorie derivate dall’eccesso di zuccheri nella dieta porta a un aumento di peso, a obesità e diabete, che a loro volta aumentano il rischio di sviluppare il cancro e altri problemi di salute.