Così progredisce la Leucemia Linfatica Cronica

LEUCEMIA LINFATICA CRONICA

Così progredisce la Leucemia Linfatica Cronica

Il tasso di progressione della leucemia linfatica cronica (CLL) sembrerebbe essere scritto nella genetica delle cellule leucemiche, in particolare nel numero di alcune specifiche mutazioni, e potrebbe seguire per lo meno tre diversi trend. O per lo…

» Il tasso di progressione della leucemia linfatica cronica (CLL) sembrerebbe essere scritto nella genetica delle cellule leucemiche, in particolare nel numero di alcune specifiche mutazioni, e potrebbe seguire per lo meno tre diversi trend. O per lo meno due ben definiti, ovvero una crescita esponenziale senza limite apparente, una progressione che poi si assesta su un livello costante, oltre ad un terzo meno definito. A scoprire questo legame e a descrivere su Nature queste tre traiettorie è stato un team composto da ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute, del Broad Institute del MIT, di Harvard, del Massachusetts General Hospital e della University of Washington.

In questo tipo di leucemia, il ritmo di crescita del tumore varia spesso da paziente a paziente. In molti casi progredisce molto lentamente per diversi anni prima che sia necessario cominciare un trattamento, in altri così rapidamente che la terapia comincia ad essere somministrata subito dopo la diagnosi. Tuttavia, i ricercatori si sono chiesti se in questa variabilità potessero essere comunque individuati dei modelli condivisi.

Per verificare questa ipotesi gli studiosi hanno esaminato i dati di 107 pazienti sottoposti, a partire dalla diagnosi, ad esami del sangue periodici per monitorare i progressi della malattia, fino a quando non hanno raggiunto uno stadio che rendesse necessario cominciare il trattamento. Per alcuni pazienti l’intervallo tra la diagnosi e l’inizio della terapia è durato 2 anni, per altri addirittura 19.

Grazie a questi test seriali è stato possibile determinare i tassi di progressione della malattia in ciascun paziente: «Abbiamo scoperto che alcuni casi di CLL mostrano una crescita esponenziale, espandendosi senza alcun limite apparente, mentre altri casi mostrano una crescita ‘logistica’, convergendo verso un livello sul quale tende a mantenersi in modo piuttosto stabile», ha spiegato Ivana Bozic della University of Washington.

Vi erano poi altri casi che non rientravano in questi due andamenti: una terza via che i ricercatori hanno classificato come “casi indeterminati”. Alla fine il 75% dei pazienti con una crescita esponenziale è stato sottoposto a trattamento mentre lo stesso è stato necessario solo nel 21% di quelli con una crescita logistica e nel 67% dei pazienti con una leucemia con crescita indeterminata.

Individuati questi modelli di crescita, i ricercatori hanno poi cercato di capire da cosa fossero determinati e se vi fossero delle differenze genetiche alla base. Per farlo gli scienziati hanno eseguito il sequenziamento dell’esoma, ovvero solo la parte di DNA che viene trascritta in RNA per guidare poi la produzione delle proteine. Con questa indagine, i ricercatori hanno scoperto che la CLL in crescita esponenziale portava tipicamente un gran numero di mutazioni driver - mutazioni che conferiscono un vantaggio competitivo nella crescita cellulare - e raggiungeva rapidamente la fase in cui era necessario il trattamento. Al contrario, la CLL, la cui crescita poteva essere descritta da una curva logistica, presentava un numero inferiore di queste mutazioni.

Secondo quanto riportato nello studio, tali mutazioni comporterebbero anche l’evoluzione di una gran varietà di sottotipi di cellule tumorali, ciascuna con un particolare insieme di anomalie genetiche. Questa varietà è molto più limitata nella popolazione di cellule tumorali nel caso di CLL a crescita logistica.

«I nostri risultati forniscono una guida utile non solo per comprendere i diversi modelli di crescita della leucemia linfatica cronica nei pazienti, ma anche per esplorare i meccanismi biologici che sono alla base di queste differenze», ha detto Catherine J. Wu, del Dana-Farber Cancer Institute e co-autore senior dello studio insieme a Gad Getz del Broad Institute e del Massachusetts General Hospital.

Lo studio ha mostrato, infatti, che queste mutazioni genetiche avvengono negli stati iniziali di sviluppo della leucemia linfatica cronica ed hanno una influenza determinante nella crescita delle cellule malate. «Se il decorso della malattia non è alterato dal trattamento terapeutico, il tasso e il pattern di crescita della CLL nel tempo sembra seguire un insieme predeterminato di istruzioni genetiche», ha osservato Wu.

Secondo i ricercatori, questo potrebbe indicare la possibilità per gli oncologi, in futuro, di predire il corso della malattia già al momento della diagnosi, grazie allo studio delle caratteristiche molecolari.

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Bibliografia e Fonti:

Gruber M, Bozic I, Leshchiner I, et al. Growth dynamics in naturally progressing chronic lymphocytic leukaemia. Nature, 2019; 570, pages474–479. doi: 10.1038/s41586-019-1252-x.